I cani, compagni fedeli dell’uomo da millenni, continuano a sorprenderci con le loro capacità straordinarie.
Oltre a essere fonte di gioia e conforto, questi animali dimostrano di avere un ruolo cruciale anche nel campo della medicina.
Grazie al loro eccezionale senso dell’olfatto, sono in grado di riconoscere diverse malattie, tra cui il diabete, il cancro e le infezioni delle vie urinarie con una precisione che sfiora talvolta il 97%.
Un olfatto fuori dal comune
La chiave del successo dei cani nell’identificazione delle malattie risiede nel loro olfatto incredibilmente sviluppato. Con recettori olfattivi fino a 10mila volte più precisi rispetto a quelli umani, i cani possono annusare campioni biologici come l’urina o il sudore e identificare la presenza di tumori anche nelle fasi iniziali. Questa capacità apre nuove prospettive per la diagnosi precoce di malattie potenzialmente letali.
Dietro alle straordinarie prestazioni dei cani nella rilevazione delle patologie si nasconde un intenso programma di addestramento. Utilizzando tecniche come il clicker training, gli animali vengono educati a distinguere i vari campioni biologici e premiati ogni volta che completano correttamente il loro compito. Questo metodo non solo affina le loro abilità olfattive, ma li rende anche strumenti preziosissimi nella lotta contro gravi malattie.
Recentemente uno studio pubblicato sulla rivista Open Forum Infectious Diseases ha evidenziato come i Golden Retriever addestrati siano stati capaci di individuare con una sensibilità tra il 99% e il 100% la presenza di batteri come E.coli ed Enterococcus nelle urine dei pazienti. Inoltre, nell’ambito della prevenzione della malaria, i cani hanno dimostrato notevole efficacia annusando i calzini dei viaggiatori provenienti da Paesi a rischio.
L’utilizzo dei canidi nel rilevamento delle malattie non è soltanto una testimonianza della loro incredibile versatilità, ma rappresenta anche un passaggio fondamentale verso nuovi metodi non invasivi per la diagnosi precoce. I risultati ottenuti finora confermano che questi animali possono essere considerati verosimilmente come assistenti sanitari preziosissimi.