Essere davvero produttivi sul lavoro non è semplice, ma la regola dei 25 minuti può davvero cambiare in meglio le nostre performance!
Chi svolge un lavoro intellettuale sa benissimo che la concentrazione sul lavoro cambia davvero tutto: se siamo concentrati riusciamo a portare a termine molti compiti nel giro di poco tempo, non commettiamo errori ma soprattutto la nostra mente non si affatica.
Al contrario, se siamo deconcentrati, se ci distraiamo in continuazione e facciamo pause troppo frequenti, la possibilità di commettere errori di distrazione aumenta a dismisura, inoltre la qualità generale del nostro lavoro diventa molto bassa rispetto a quella che possiamo esprimere quando lavoriamo al meglio delle nostre possibilità.
Per risolvere il problema della distrazione molti ricorrono ad approcci punitivi, cioè si privano dei social, non parlano con nessuno e cercano in tutti i modi di mantenere la concentrazione attiva e molto alta per ore e ore. Si tratta di una tecnica assolutamente controproducente, che non risulta assolutamente sostenibile sul lungo periodo a causa del fatto che stressa troppo la mente e non concede al cervello il giusto riposo.
Secondo molte ricerche e soprattutto secondo moltissimi lavoratori che hanno adottato questa tecnica, il modo migliore per rimanere concentrati a lungo e fare moltissimo lavoro di buona qualità consiste nel sapere come alternare periodi di lavoro al giusto periodo di pausa allo scopo di fornire al cervello il riposo che gli serve per ricaricare le energie.
Secondo alcuni studi, ogni 75 minuti, massimo 90 minuti di lavoro continuo e super produttivo si dovrebbe fare una pausa di 15 minuti. Questo approccio è molto performante quando è necessario portare a termine task complesse, come scrivere o correggere testi molto lunghi, inserire o elaborare una grande quantità di dati eccetera. In questi casi infatti è molto utile rimanere concentrati per un periodo di tempo piuttosto lungo allo scopo di non perdere il ritmo e non perdere il filo di quello che si sta facendo.
In altri casi, e in realtà nella maggior parte di essi, è molto meglio applicare la regola dei 25 minuti, conosciuta anche come Tecnica del Pomodoro. Questo approccio permette di suddividere il tempo di lavoro in segmenti più brevi, appunto di 25 minuti, al termine dei quali ci si potrà concedere una pausa di 5 minuti.
Il rapporto tra tempo di profonda concentrazione e tempo di riposo è lo stesso rispetto all’approccio con tempi più dilatati, ma risulta molto più sostenibile per persone che devono portare a termine numerosi compiti diversi tra loro e che necessitano di poco tempo per essere eseguiti.
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