Quanto spetta di indennità di accompagnamento ai malati di diabete? E quali sono i requisiti per ottenerla? Ecco quello che c’è da sapere.
Lo sappiamo tutti: il diabete mellito è una patologia cronica dagli effetti potenzialmente anche molto gravi. Motivo per cui l’Inps concede prestazioni e esenzioni per l’assistenza ai pazienti malati di diabete, a seconda della gravità della malattia.
In Italia ci sono tra i 3,5 e i 4 milioni di diabetici (circa il 6% della popolazione, senza contare tutti quelli che sono malati senza saperlo) e in tutto il mondo i malati di diabete mellito sono circa 422 milioni.
Si tratta oltretutto di una malattia in rapida espansione (è la quarta causa di morte nei Paesi Ue), le cui cause sono ben note e vanno dal sovrappeso alla sedentarietà, passando per la malsana alimentazione (per citare solo le principali). Sorge dunque spontanea la domanda se anche nel caso del diabete spetti l’indennità di accompagnamento.
Indennità di accompagnamento per il diabete: ecco i requisiti per ottenerla
Come detto il diabete può avere conseguenze anche molto pesanti e tradursi in una malattia fortemente invalidante. Questo però non dà automaticamente diritto all’indennità di accompagnamento, prevista unicamente quando il malato risulta incapace di deambulare e di svolgere le normali attività di ogni giorno.
Per maturare il diritto all’indennità di accompagnamento occorre che il malato sia affetto da una patologia e si trovi in una condizione di invalidità totale (rilevante ai fini della pensione di inabilità civile). A questi requisiti si deve accompagnare almeno una di queste caratteristiche: o l’impossibilità di deambulare autonomamente oppure l’incapacità di svolgere le azioni quotidiane in assenza di un accompagnatore. In altre parole, dobbiamo essere in presenza di un’incapacità totale.
Diabete e percentuale di invalidità
Ad ogni modo ai pazienti affetti da diabete mellito spetta una percentuale di invalidità, da stabilire in base al grado della malattia. Più nel dettaglio, alle persone diabetiche viene riconosciuta un’invalidità in questi casi:
- Diabete di tipo 1 o 2 con relative complicanze micro-macroangiopatiche e manifestazioni cliniche di gravità media: invalidità tra il 40% e il 50%.
- Diabete mellito insulino-dipendente, con controllo metabolico mediocre e iperlipidemia o con frequenti crisi ipoglicemiche malgrado la terapia: invalidità tra il 51% e il 60%.
- Diabete complicato da grave nefropatia, retinopatia, maculopatia, emorragie vitreali oppure arteriopatia ostruttiva: invalidità fra il 91% e il 100%.
C’è anche da dire che l’indennità di accompagnamento si può cumulare con altre prestazioni previdenziali (ad esempio la pensione di inabilità). Attualmente l’indennità di accompagnamento dà diritto a un contributo fisso. Il suo importo è pari a un assegno mensile di 528,94 euro, una cifra indipendente dal reddito del soggetto diabetico e dal numero di componenti della famiglia.
Al contrario, la pensione di inabilità per gli invalidi civili dipende da un limite di reddito annuo, superato il quale si perde diritto alla prestazione. Un’altra differenza tra l’indennità di accompagnamento e la pensione di inabilità sta nel fatto che la prima viene erogata per 12 mensilità mentre la seconda per 13.