Sta circolando uno strano messaggio su WhatsApp, dove qualcuno che si presenta nella vesti di “figlio” avanza una richiesta da 1000 euro.
Attenzione: dietro a questa richiesta non c’è nulla di innocente. Ecco come riconoscere l’ennesimo tentativo di raggiro attraverso le piattaforme di messaggistica.
L’ultima, pessima novità nel campo delle truffe è che i malintenzionati si stanno facendo sempre più scaltri e sofisticati anche dal punto di vista tecnologico. Non appare un caso che frodi e truffe informatiche siano sempre più diffuse. Che i numeri siano in crescita è un fatto confermato dagli ultimi dati diffusi dalla Polizia Postale, dai quali si evince che tra il 2018 e il 2022 le truffe online sono quasi raddoppiate (da 3.476 a 5.908 casi).
La pessima evoluzione dei truffatori della rete è confermata anche da un altro dato: le sempre più corpose cifre di denaro che riescono a trafugare, svuotando le tasche delle loro vittime per riempire le proprie. In questo caso l’incremento fa ancora più impressione se è vero che nel 2018 i cybertruffatori si erano sgraffignati 5,5 milioni di euro. Una cifra già da capogiro che però impallidisce davanti ai 36,5 milioni di euro rubati nel 2022, vale a dire oltre sette volte tanto!
“Mamma, mi servono 1000 euro”. Come funziona l’ultima truffa via WhatsApp
Purtroppo le fervide menti di questi pessimi elementi non cessano di architettare macchinazioni per ingrossare le fila dei truffati. L’ultima in ordine di tempo circola in questi giorni attraverso WhatsApp, la popolarissima app di messaggistica di Meta. Ultimamente i soliti ignoti stanno mandando in giro messaggi preoccupanti che chiedono sostegni finanziari da 1.000 euro. In apparenza a richiedere il versamento della cifra è qualcuno che si presenta come il figlio della vittima, facendole credere di avere un grosso problema da risolvere con la massima urgenza.
Spesso e volentieri i malviventi accampano scuse come lo smarrimento o il guasto del telefonino (per giustificare il fatto di aver scritto da un numero sconosciuto). Al termine dei messaggi la banda di hacker indica in genere l’iban di un conto corrente – intestato ovviamente a un prestanome – a cui mandare il denaro.
Come evitare di cadere nell’ennesima truffa via WahtsApp? Qualcuno ha raccontato ai media di aver sentito puzza di bruciato e di aver chiesto al sedicente “figlio” di fare una videochiamata. Il truffatore, naturalmente, ha rifiutato sostenendo di avere dei problemi tecnici col nuovo telefonino. Altri invece hanno chiesto al “figlio” di farsi riconoscere usando una specifica frase (che soltanto lui poteva conoscere). In risposta i truffatori hanno troncato bruscamente la comunicazione, avendo ormai la loro vittima mangiato la foglia e compreso che poteva essere in presenza di una potenziale truffa.
Insomma, la cautela non è mai troppa quando ci si trova davanti a insolite richieste d’aiuto provenienti attraverso le app di messaggistica istantanea. Quando ci si rende conto di essere alle prese con truffatori veri e propri vanno anche allertate le forze dell’ordine, segnalando loro prontamente l’accaduto.