Cambia il sistema contributivo delle pensioni: ecco come verranno calcolate a partire dal 2024.
Con la nuova Legge di Bilancio il governo ha deciso di agire in maniera significativa sul tema delle pensioni anticipate, dell’APE sociale, di Opzione Donna e di Quota 103.
Le novità riguarderanno tutti coloro che hanno cominciato a versare i contributi per la pensione a partire dal 1 Gennaio 1996. Per costoro, che sono a oggi i pensionati più giovani in Italia, cambieranno il calcolo per la pensione di vecchiaia e il calcolo per la pensione anticipata.
Come cambia il calcolo delle pensioni?
Allo stato attuale il calcolo della pensione si effettua sui contributi versati dal lavoratore negli ultimi tre anni prima di andare effettivamente in pensione. Questo ovviamente implica che, se negli ultimi tre anni di lavoro sono stati versati contributi molto bassi perché si è perso il lavoro o si è cambiato lavoro, la pensione che si percepirà per il resto della vita sarà molto bassa.
Per ovviare a questo problema il governo ha stabilito che per tutti coloro che hanno cominciato a versare i contributi dal 1° Gennaio 1996 per il calcolo della pensione si terrà conto dei contributi versati nell’arco di tutta la vita lavorativa, e non soltanto nell’arco degli ultimi tre anni.
Con il nuovo sistema, quindi, il lavoratore accumulerà una percentuale della sua retribuzione nel corso di tutta la sua vita lavorativa. Tale percentuale verrà rivalutata annualmente e poi convertita in pensione attraverso l’applicazione di vari coefficienti che dipenderanno dall’età in cui un lavoratore andrà in pensione.
Per quanto riguarda invece la pensione anticipata, sono stati introdotti dei nuovi paletti restrittivi. L’età a cui è possibile accedere al pensionamento anticipato rimane la stessa, cioè 64 anni, tuttavia è necessario che:
- siano versati e accreditati almeno 20 anni di contribuzione effettiva
- la prima pensione sia non inferiore a 3 volte l’importo dell’assegno sociale in vigore quell’anno (la soglia scende a 2,8 per le donne con un figlio e a 2.6 per le donne con due figli, che cioè hanno lavorato meno maturando meno contributi nel corso della vita a causa delle pause di maternità).
La pensione anticipata però non sarà pari alla pensione di vecchiaia. L’assegno pensionistico avrà un valore massimo di 5 volte la pensione minima fino al momento in cui il lavoratore avrà compiuto l’età giusta per percepire la pensione di vecchiaia.
Infine bisogna specificare che, anche dopo aver raggiunto i requisiti richiesti, la pensione anticipata non sarà versata subito ma soltanto dopo 3 mesi dal momento in cui l’ex lavoratore ha maturato tutti i requisiti per accedervi.