L’intestino svolge un ruolo fondamentale per il nostro organismo, anche se spesso lo sottovalutiamo. Il rischio concreto è di andare incontro a un’intossicazione.
Ogni organo del nostro corpo è ovviamente fondamentale, ma quello svolto dall’intestino è davvero cruciale, e non potrebbe essere altrimenti grazie ai suoi 32 metri quadrati di superficie. Queste dimensioni lo rendono l’organo più esteso.
A lui sono affidati compiti cruciali quali l’assorbimento dei nutrienti, la funzione difensiva attraverso la sintesi di cellule immunitarie e la funzione protettiva da agenti patogeni. Fare in modo che questo funzioni bene è quindi indispensabile sia per digerire quello che mangiamo, sia per non incorrere in disturbi che possono rivelarsi davvero fastidiosi.
Il nostro corpo ci dà sempre dei segnali ben precisi per farci capire che non tutto funziona come dovrebbe. Pur senza creare allarmismi che possono sembrare inutili, è bene prestare attenzione a quello che accade, soprattutto se si tratta di un malessere che si registra già da qualche giorno e che non ci permette di affrontare serenamente le giornate.
Qualora si dovessero registrare sintomi che non si sono mai avuti prima, è bene quindi prendere appuntamento con il medico di base e parlarne. A quel punto sarà lui a decidere se sia necessario contattare uno specialista ed effettuare esami di approfondimento.
Ci sono però alcuni sintomi che alcuni potrebbero non ritenere gravi, ma che stanno invece a indicare come il nostro intestino possa essere intossicato. In considerazione di quanto questo organo sia importante, è bene correre ai ripari al più presto. Sono tre le situazioni che possono verificarsi:
Cercare di modificare la dieta se si nota che il proprio intestino è intossicato o si ha una sensazione di malessere generale non può che essere determinante. In casi simili sarebbe bene che nutrizionista e gastroenterologo lavorino in sinergia, in modo tale da individuare gli alimenti migliori.
Chi sta già seguendo un ciclo di antibiotici, ovviamente su indicazione medica, dovrebbe integrare con un ciclo di probiotici per circa 2-3 settimane, utili per riequilibrare l’equilibrio intestinale, oltre che per tenere sotto controllo il colesterolo e la pressione, ma anche per rafforzare il sistema immunitario.
Se si vuole mantenere la flora batterica in buono stato, è consigliabile consumare il kefir, il latte fermentato, e lo yogurt bianco, entrambi fondamentali.
Nella fase acuta del disturbo, sarebbe bene evitare latte e formaggi freschi, mentre andrebbero moderate le quantità di latte e latticini senza lattosio o stagionati come il Grana padano e il Parmigiano reggiano. Si consiglia inoltre di evitare verdura e frutta fresca e e sostituirle con centrifugati e spremute d’agrumi filtrate utili a mantenere un introito di liquidi e sali minerali adeguato.
In generale andrebbero moderati gli alimenti integrali e introdurre un tipo di verdura alla volta, in modo tale da verificare come questa venga tollerata dall’organismo. Non si dovrebbe esagerare con thé e caffè, mentre l’idratazione dovrebbe essere sempre ottimale, cercando di bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Sono ottimi carne e pesce magri, cotti in padella o al forno, mentre i condimenti dovrebbero prevedere l’olio extravergine di oliva.
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