Ci sono cinque segnali inconfutabili del fatto che stiamo consumando troppo zucchero. Ecco quali non sottovalutare.
Per non rischiare la salute vi consigliamo di prestare attenzione ad alcuni segnali inconfutabili del fatto che stiamo consumando troppo zucchero. Ecco di quali si tratta.
A partire dalla colazione fino ad arrivare alla cena, passando per il pranzo e i vari spuntini quotidiani, ogni occasione è buona per mangiare qualcosa. Gli alimenti, d’altronde, ci aiutano ad attingere alle risorse energetiche e nutritive di cui abbiamo bisogno per affrontare la giornata.
La parola d’ordine, però, è non esagerare. In particolare, per restare in forma e in salute, è opportuno limitare il più possibile l’assunzione di determinati cibi e bevande, come ad esempio quelli contenenti tanto zucchero.
5 segnali inconfutabili che stiamo consumando troppo zucchero: ecco di quali si tratta
Particolarmente amato sia dai grandi che dai bambini, lo zucchero non deve essere bandito del tutto dalle nostre tavole. L’importante è non esagerare, in modo tale da evitare di incorrere in spiacevoli conseguenze. Ma come fare a capire se stiamo consumando troppo zucchero? Ebbene, secondo alcuni dietisti è bene non sottovalutare i seguenti segnali:
- Aumenta il desiderio di mangiare cibi e bere bevande ricchi di zuccheri.
- Ci si sente spesso particolarmente stanchi, quasi come se non avessimo più energia.
- Non sentirsi mai sazi. Finito di mangiare qualcosa di zuccherato, il senso di sazietà dura davvero poco.
- Notare un aumento di peso. Si tratta in effetti di una conseguenza del fatto che si abbia una maggior desiderio di mangiare.
- Pressione alta. Secondo alcuni studi sembra che anche lo zucchero possa essere responsabile della pressione alta, quindi state attenti.
Questi, ovviamente, sono solo alcuni sintomi potenzialmente rivelatori del fatto che una persona stia consumando troppo zucchero. In caso di dubbi si invita a rivolgersi al proprio medico per fare tutti gli accertamenti del caso ed eventualmente capire cosa fare per cercare di contrastare tale situazione.
(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)