L’analisi dei diversi terremoti ha condotto gli esperti ad una spiegazione sui collegamenti che avvengono tra questi fenomeni
Il terremoto, chiamato anche sisma, è un evento naturale dovuto da un accumulo di energia tra le placche della crosta terrestre, in continua interazione.
Questa forza immagazzinata viene rilasciata improvvisamente attraverso potenti oscillazioni e vibrazioni del sottosuolo, denominate onde sismiche. In base al livello di intensità ciò causa un movimento del terreno che può essere impercettibile o creare gravi distruzioni al territorio colpito, provocando frane, tsunami e altre conseguenze disastrose. È possibile riuscire ad avvertirlo addirittura a diverse miglia di distanza dal punto in cui si è generato.
L’attività sismica non è per niente uniforme, provocando così diramazioni in vari punti. Gli esperti hanno valutato la possibilità di determinare il magnitudo in base alla forza e alla durata delle onde sismiche. L’INGV, riporta eventi sismici per fornire in tempo rapido le informazioni alle autorità competenti. Riportiamone alcuni: scossa del 18/11/2023 a Montenegro (4.2), verificato a Campello sul Clitunno (2.1), del 17/11/2023 nel Mar Jonio Settentrionale (2.0), nelle Phillipine (6.8), a Pietravairano (2.0) , nel Golfo di Policastro (3.0)
L’Italia e i terremoti: cresce sempre più la paura
Le cause scatenanti di questa manifestazione sono dovute anche da eventi esterni, quali per esempio l’attività vulcanica. Sono riusciti a sviluppare sistemi di monitoraggio in grado di fornire avvisi per poter adoperarsi a prendere le giuste precauzioni. In Italia cresce la preoccupazione della previsione sugli eventi sismici. È un paese a medio-alto rischio, con un’elevata vulnerabilità e un’esposizione molto alta nel subire danni. Un pericolo per l’incolumità dell’uomo ma anche per conseguenze disastrose alle strutture
Il 15/11/2023 è stato registrato un terremoto nelle Marche, percepito particolarmente ad Ancona e Ascoli Piceno con un epicentro a 3 km di Montelparo. Un sisma non preceduto da scosse premonitrici ma che ha generato tanta paura senza però arrecare danni. In Italia e nelle aree limitrofe dal 1° al 31 Ottobre è stata riscontrata una media di terremoti minore rispetto al mese precedente, con un magnitudo pari o superiore a 2.0/4.0. Il più forte è stato rivelato nel Mar Tirreno Meridionale, nella zona di Pozzuoli e in provincia di Rovigo tra Veneto, Lombardia e Emilia Romagna.
Vediamo cosa ci dicono gli esperti
Nelle ultime settimane si sono verificate scosse tra la Toscana e l’Emilia Romagna con un massimo di magnitudo di 4.8. La situazione più allarmante riguarda i Campi Flegrei, in cui sono stati constatati 2 terremoti più forti degli ultimi 40 anni. Il direttore dell’ Osservatorio Vesuviano Mauro di Vito afferma che” Il sollevamento del suolo continuerà. Le difese da adottare consistono nei comportamenti corretti da tenere. Bisogna gestire la paura e fare tutte le verifiche del caso agli edifici. I terremoti non sono prevedibili ma posso assicurare che si sta facendo di tutto per mitigare gli effetti del sisma”.
Cosa sta succedendo? Gli esperti sostengono che il collegamento tra le scosse è relativo, perché c’è una distensione della catena montuosa contrapposta da un movimento di accorciamento e di allungamento, come dichiara Salvatore Stramondo “Sappiamo che le scosse di terremoto si registrano spesso in zone dove si sono già verificate e dunque definite sismiche. Sicuramente bisogna prevenire i danni peggiori e prepararsi, fare in modo di essere attenti a quelle che possono essere le conseguenze di un evento sismico”.