Sono già state comminate multe per diverse migliaia di Euro e la Guardia Costiera ha già attuato diversi sequestri: accade a Lecce.
La legge italiana impone una serie di norme a cui devono attenersi tutti i cosiddetti “usufruitori del mare”. Questo significa che ci sono norme valide per tutti, dai turisti a coloro che lavorano quotidianamente sul mare e a contatto con esso.
Se la violazione episodica di tali norme, magari per un errore commesso in buona fede, può non essere un problema, la Guardia Costiera è chiamata a intervenire duramente nel momento in cui a effettuare le violazioni sono professionisti, magari recidivi. Proprio in questo quadro vanno inserite le recentissime azioni della Guardia Costiera di Otranto contro coloro che hanno violato un divieto di pesca attivo ormai dal 2003.
Negli scorsi giorni la Guardia Costiera di Otranto è dovuta intervenire per fermare e segnalare diverse imbarcazioni che stavano pescando nell’aera marina di Torre Veneri, nel comune di Lecce.
L’accesso all’area marittima è assolutamente interdetto per garantire il massimo livello di sicurezza possibile. L’area infatti è destinata a scopi esclusivamente militari e, per questo, è assolutamente proibito a qualsiasi imbarcazione di entrarvi per svolgere qualsiasi tipo di attività.
Negli ultimi giorni è stata fermato un peschereccio dotato dell’attrezzatura necessaria per la pesca a strascico che, ignorando completamente il divieto pur nella consapevolezza di violarlo, stava pescando all’interno dell’area vietata e, per giunta, troppo vicino alla costa. Si tratta di una mossa pericolosa ma che, se fosse andata a buon fine, avrebbe garantito al “furbetto” una pesca facile e abbondante, considerando che la fauna della zona non è stata impoverita da costanti e invasive attività di pesca.
Per questo motivo il pescatore è stato multato e dovrà pagare un’ammenda di 2.000 Euro. Oltre a questo gli sono stati sequestrati l’attrezzatura da pesca, del valore totale di circa 1.000 Euro e il pescato del giorno, evidentemente ottenuto pescando in area vietata.
Secondo le notizie trapelate il valore del pescato ammontava a circa 600 Euro e, allo scopo di non farlo andare sprecato, il bottino illegale è stato donato alla Caritas di Melendugno perché venisse cucinato e distribuito ai più bisognosi. Non si tratta del primo episodio di questo tipo nell’area d Torre Veneri, anche se in passato erano stati segnalati principalmente pescatori dilettanti o sportivi su imbarcazioni da diporto.
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