Il concordato preventivo biennale è un modo per abbattere le tasse, ma in cosa consiste esattamente? Scopriamolo insieme.
Le tasse, si sa, sono un impegno che per tutti i cittadini è da mettere in conto, nel corso dell’anno.
I cittadini, consci di dover pagare, nella gran parte dei casi, mettono da parte quanto devono al Fisco, e poi pagano le imposte nelle scadenze previste. In alcuni casi, per varie vicissitudini, questo non avviene, e a quel punto si entra in debito con l’Agenzia delle Entrate. Ma proprio a proposito di tasse, c’è una novità. A partire, infatti, dal 1° gennaio 2024, partirà il nuovo concordato preventivo biennale.
Ma di che cosa si tratta esattamente e in che cosa consiste? Chi potrà, inoltre, beneficiare di quello che si prospetta come un vero e proprio accordo tra contribuente e Agenzia delle Entrate? Scopriamo insieme in cosa consiste, e soprattutto, come sarà applicata questa nuova legge.
Il concordato preventivo consiste in una proposta che l’Agenzia delle Entrate farà ad alcune categorie di contribuenti. Nello specifico, chi possiede la partita Iva potrà concordare con il Fisco le tasse dovute nei prossimi due anni (fino al 2025 incluso).
Se il contribuente, tuttavia, nel biennio, avrà guadagnato di più, l’eventuale reddito non sarà tassato. Eccezione fatta solo per introiti minori che oltrepassano il 60%, il Ministero andrà a revocare il concordato, con altre ipotesi di imposta. Per fare tale proposta, l’Agenzia si baserà sui dati che ha. A essere interessati da questa novità sono i possessori di partite Iva soggetti a Isa, e i forfettari.
In sostanza, in questo modo, le tasse saranno prefissate preventivamente, indifferentemente dal reale fatturato. L’Agenzia delle Entrate, inoltre, entro il 15 marzo di ogni anno (ma per il 2024 sarà il 30 aprile) renderà disponibili, per il contribuente, programmi per elaborare la proposta per l’acquisizione dei dati. Per aderire alla proposta, si avrà tempo entro fine giugno, mentre per il 2024, fino al 31 luglio. Per accedere alla proposta, bisognerà avere i seguenti requisiti.
Per le partita Iva Isa, bisognerà aver avuto un punteggio minimo di 8, non avere debiti tributari o aver saldato quelli che superano 5 mila euro. Optare per il concordato preventivo biennale conviene a chi prevede che il proprio tenore di business resti stabile o che aumenti nei prossimi 2 anni. Non conviene, invece a coloro che hanno un volume d’affari non sicuro e che potrebbe diminuire.
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