Arriva la Certificazione Unica 2024, e con essa una serie di novità. Ecco cosa tenere a mente prima di compilarla per evitare problemi.
Uno dei documenti più importanti da compilare ogni anno è la Certificazione Unica, che indica i redditi maturati dai lavoratori e quelli diversi relativi a un determinato periodo d’imposta. La certificazione è stata introdotta nel 2014, sostituendo il CUD e le certificazioni per lavoro autonomo e redditi diversi.
Come molti di noi sanno, la dichiarazione include elementi come l’importo complessivo percepito, i redditi maturati nel periodo d’imposta, l’ammontare complessivo delle provvigioni, importi derivanti da compensi a seguito di pignoramenti presso terzi, ritenute d’acconto e detrazioni. Insomma, in breve, tutti gli importi percepiti.
Dal 2024, però, arrivano delle novità importanti sulla compilazione della Certificazione. Come ogni anno questa dovrà essere consegnata entro il 16 marzo. La novità più importante è la sezione dell’assegno unico. Da notare che i sostituti d’imposta devo compilare questa sezione anche se il lavoratore ha ricevuto l’assegno unico invece delle detrazioni. Il motivo di questa è scelta è identificare gli oneri per i figli a carico, in modo da poter fornire la dichiarazione dei redditi precompilata adeguata.
Certificazione Unica 2024: tutte le novità previste
La prima novità, introdotta dal Decreto Legge n. 4/2022, riguarda i contribuenti con figli sotto i 21 anni a carico. Questi potranno sfruttare detrazioni e deduzione a loro favore. Questa modifica è entrata in vigore già dal primo marzo 2022, e per il periodo d’imposta 2023 queste detrazioni sono state sostituite dall’assegno unico universale.
Il 3 ottobre 2023, però, l’Agenzia delle Entrate ha richiesto che le informazioni su chi risulta essere fiscalmente a carico nel periodo d’imposta vadano riportate nella sezione “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico”. Questo vale anche se le condizioni per sfruttare le detrazioni non sono state soddisfatte. L’Agenzia spiega, inoltre, che inserire i dati riguardo i figli che non rientrano nelle detrazioni è fondamentale per calcolare l’Irpef, soprattutto nelle regione che prevedono agevolazioni fiscali basate sul carico fiscale.
Ci sono poi novità importanti per i lavoratori sportivi, a seguito della Riforma dello Sport 2023. Questa ha introdotto vari cambiamenti per le associazioni sportive, e una di queste riguarda il fatto che il reddito da queste viene ora percepito come reddito da lavoro assimilato, e non come reddito diverso. Siccome il cambiamento è entrato in atto il primo luglio 2023, i lavoratori sportivi dovranno gestire gli emolumenti ricevuti in maniera separata.
Fino al 30 giugno questi andranno segnalati come reddito diverso, mentre dal primo luglio al 31 dicembre si tratta di redditi da lavoro dipendente e assimilati. L’Agenzia delle Entrate non ha ancora offerto linee guida per questo contesto, ma probabilmente arriveranno a breve. Prima della Riforma i pagamenti erano effettuati tramite ritenute d’accordo, che non avevano detrazioni d’imposta. Questo cambierà con la Certificazione del 2024, visto che ora sarà applicabile la detrazione in base al reddito.