Per i dipendenti pubblici con contratto a tempo determinato ci sono novità in busta paga. Aumenterà l’indennità di vacanza contrattuale.
Nell’articolo 3 del Decreto anticipi, decreto legge n.145 del 18 ottobre 2023 recante “misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, per i dipendenti pubblici assunti con contratto a tempo indeterminato ci sarebbe stato un aumento di stipendio. L’aumento dell’indennità di vacanza contrattuale per questa categoria nel 2023 ha subito un aumento di 6 o 7 volte.
Questo incremento, però, non comprende circa 420 mila i dipendenti pubblici. In loro favore però interviene la legge di Bilancio 2024 che precisamente all’articolo 10, dove vengono stanziate le risorse per il rinnovo di contratto, estende anche a loro il diritto all’indennità di vacanza contrattuale maggiorata. Vediamo nel dettaglio che cosa succederà in busta paga a questi lavoratori.
In cosa consiste l’aumento
L’articolo 10 della legge di Bilancio recita che dal 1° gennaio 2024, l’indennità di vacanza contrattuale è incrementato di un importo pari a 6,7 volte il suo valore annuale. Considerando che solitamente è pari allo 0,5%, quindi, ci sarà un aumento del 3,35% dello stipendio tabellare.
E poi aggiunge che tale importo incrementale, per l’anno 2024, non varrà per il personale a tempo indeterminato che lo ha già percepito nell’anno 2023. Quindi, solamente quei dipendenti pubblici che non rientrano nel Decreto anticipi potranno beneficiare di questo ulteriore aumento, con la differenza che per loro il pagamento avverrà mensilmente. Infatti, per gli statali assunti con contratto a tempo indeterminato la maggiorazione avviene in un’unica soluzione. L’assegno potrà raggiungere i 2000 euro.
Ciò significa che per i 420 mila dipendenti pubblici assunti a tempo determinato l’indennità di vacanza contrattuale passerà a gennaio dall’1,5% al 3,35%. Quindi, su uno stipendio di 1.500 euro lordi anziché un aumento di 22,50 euro lordi ce ne sarà uno di 100,50 euro. Pensiamo ad esempio al comparto scuola, dove il numero dei precari è particolarmente rilevante.
Ad esempio nella scuola dell’infanzia l’incremento mensile passerà da un’indennità di vacanza contrattuale che va da 8,79 ai 12,72 euro a una forbice compresa tra i 58 e gli 85 euro. Nelle scuole medie e superiori, invece, dagli attuali 9,52-14,79 euro si arriverà fino a 99 euro (a fronte di un incremento minimo di 63 euro). Per quanto riguarda il comparto Sanità, invece, si arriverà fino a 90 euro (rispetto ai 13,37 euro attuali). Insomma un’ottima notizia per i lavoratori ancora precari che hanno un contratto a tempo determinato.