Come si fa e quanto costa aprire una tabaccheria? Per avere il permesso ci sono tutta una serie di requisiti da soddisfare.
Quello che c’è da sapere per diventare tabaccai. Si tratta di un iter piuttosto lungo che parte da un passaggio obbligato: ottenere la licenza tabacchi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Dicevamo dei requisiti da rispettare per poter avere la licenza. Il primo da soddisfare è quello della distanza. Due attività troppo vicine tra loro non ottengono la licenza dello Stato. Peraltro le distanze non sono sempre le stesse ma variano in base al numero di abitanti di un comune. Ovvero:
Nei comuni meno popolati c’è anche un altro parametro da soddisfare: non più di una tabaccheria ogni 1.500 abitanti. La sola eccezione è prevista nel caso in cui la nuova tabaccheria sia distante almeno 600 metri da quelle precedenti.
C’è anche un secondo requisito da soddisfare, quello legato alla produttività. Si può avere la licenza tabacchi, in pratica, solo se la nuova attività è in grado di rendere a sufficienza.
Questo è possibile solo quando l’aggio (ovvero la quarta parte del ricavo netto) delle tre tabaccherie più vicine a quella nuova è pari o superiore a:
Questo requisito viene a cadere però se tra la nuova tabaccheria e quella già esistente ci sono almeno 600 metri di distanza.
Per ottenere la licenza l’aspirante tabaccaio deve presentare domanda all’Agenzia delle dogane e dei Monopoli (ADM), inviandola poi alla stessa ADM competente sul proprio territorio. La domanda va presentata entro il 31 marzo di ogni anno.
Per sapere se la nostra domanda è stata accolta dovremo controllare il piano provvisorio delle nuove aperture pubblicato ogni 6 mesi sul sito istituzionale ADM. Passati 20 giorni per eventuali osservazioni da parte degli interessati, l’ADM provvede a pubblicare il piano definitivo con le zone dove si può acquisire la licenza tabacchi.
A questo punto chiunque abbia un locale nella zona segnalata come adeguata per l’apertura di una tabacchiera può avanzare la propria candidatura per ottenere una licenza. Nei comuni con più di 30 mila abitanti la licenza è assegnata con un’asta pubblica. Invece nei comuni che hanno meno abitanti la licenza viene assegnata tramite concorso dando precedenza ad alcune particolari categorie (profughi che hanno avuto una licenza equivalente nei luoghi d’origine, invalidi di guerra, vedove di guerra, invalidi per causa di lavoro).
Se c fosse un solo soggetto interessato l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS) gli assegnerà la licenza dopo una trattativa privata. Dopo l’assegnazione della licenza manca ancora un ultimo passaggio: la partecipazione obbligata a un corso di formazione specifico.
Oltre agli aspetti burocratici, c’è naturalmente la faccenda dei costi. Primo fra tutti quello per il locale per la nuova tabaccheria, che deve rispettare i requisiti di legge: 30 mq di metratura minima. Parliamo di una spesa iniziale stimabile in 35 mila euro (a seconda di vari fattori, come la città e la localizzazione del locale).
Poi ci sono i costi per far partire l’attività (per l’acquisto di arredamento, bancone, cassa, espositori, ecc.), stimabili grosso modo sui 10 mila euro. Ai quali vanno aggiunte le spese burocratiche (sui 5 mila euro), quelle del corso obbligatorio per diventare tabaccaio (700 euro) e infine circa 15 mila euro per la merce (cancelleria e gadget, eccetera). In conclusione, aprire una tabacchiera comporta una spesa complessiva che si aggira intorno ai 66 mila euro.
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