Un detenuto dello Stato Italiano ha bisogno di costi e spese, ecco quanto deve spendere lo Stato per ogni carcerato.
L’Italia è un paese piccolo ma nonostante questo registriamo un alto tasso di criminalità. Possediamo 190 istituti penitenziari sparsi per tutto lo stivale compresi carceri di massima sicurezza. Il 30 aprile del 2023 sono stati registrati un totale di 57 mila detenuti in tutto il paese, 10.000 in più di quanti ne potremmo avere.
La giustizia dell’Italia è conosciuta nel globo per essere tra le più lente, mal organizzate e costose. A partire dal fatto che se vinci una causa puoi avere un rimborso delle spese dei costi avuti durante il processo ma in caso contrario non è possibile recuperare le proprie spese. Inoltre per poter arrivare ad un verdetto, purtroppo, ci sono molte variabili da calcolare come il cambio del giudice o scioperi e astensioni.
Come ben noto, se una persona viene accusata di un reato, in caso di colpevolezza c’è il rischio di finire in prigione. A meno che non si sia incensurati, in quel caso, con una fedina penale immacolata, risulterà più difficile, a meno che non si tratti di un reato molto grave.
Vediamo a quanto ammonta il costo di un detenuto
Il detenuto all’interno del carcere può svolgere alcuni lavori che però non arrivano neanche lontanamente a poter ricoprire le spese carcerarie. Per stabilire il prezzo bisogna fare una distinzione tra l’ammontare dei singoli detenuti e quello per mantenere la struttura. É dunque chiaro che, se il numero dei detenuti aumenta, maggiori saranno i costi da dover tirare fuori.
Un detenuto costa in media 137€ al giorno e sommando il prezzo ai numeri dei detenuti arriviamo a 8 milioni di euro. In un anno vengono spesi quasi 3 miliardi di euro, una somma niente male. Normalmente penseremo che queste spese servano a ricoprire totalmente il necessario dei carcerati ma questo non è vero, infatti più della metà vanno nelle tasche della polizia penitenziaria e di chi lavora nell’edificio.
Sarebbe molto più facile fornire a un prigioniero la possibilità di lavorare e garantirgli uno stipendio ma questo sembra impossibile per lo Stato Italiano, che non reggerebbe i costi. In parte è vero perché oltre a calcolare le spese di adesso se ne aggiungerebbero altre ma dall’altra parte la scelta porta i prigionieri a non avere un adeguato percorso riabilitativo. Secondo delle ricerche maggior parte delle persone finite in carcere escono da lì più informati sul crimine che sul mondo legale e ciò non è un bene.