Un frutto dalle tante proprietà e considerato uno dei frutti tropicali più affascinanti che ci si possano guastare in Italia.
Si chiama Pitaya (Pitahaya) o Frutto del Drago ed è prodotto da alcune specie americane di cactus. Ricco di vitamina C, con poca acqua, ma con la presenza di fruttosio, minerali – come sodio e calcio – e molte fibre, viene considerato un frutto ricco di proprietà benefiche per il nostro organismo. Se lo si osserva bene ha una forma molto familiare, ossia quella del fico d’India anche se – una volta aperto – ricorda molto anche il kiwi. La sua buccia ha il colore rosso, viola o giallo. All’interno ha una polpa rossa oppure dal colore bianco.
Viene coltivato nel Sud Est asiatico, in Australia, Caraibi e Florida. Questo Frutto del Drago ha davvero innumerevoli proprietà nutrizionali. Le sue calorie – per una quantità di 100 grammi – si aggirano su 268. Fornisce un grande apporto energetico al nostro corpo e – fattore importante – possiede una scarsa quantità di lipidi, i quali sono pressoché assenti.
L’assenza di colesterolo, glutine e lattosio e invece la grande presenza di fibre alimentari rende questo frutto molto salutare. Ha anche delle proprietà antiossidanti che ne conferiscono un grande alleato per la nostra salute. Potrebbe essere utilizzato nella dieta dato che è ricco di fibre alleate del nostro intestino. È anche un grande amico del metabolismo riducendo l’indice glicemico. Anche il sistema immunitario ne è agevolato dal consumo del frutto. Nonostante la scarsità di acqua all’interno le proprietà della Pitaya – Frutto del Drago – sono davvero benefiche per l’organismo.
La polpa del frutto potrebbe essere paragonata a quella del kiwi ossia con i semini all’interno, neri e croccanti. Gustare la Pitaya richiama a un sapore alternante tra il dolce e il leggermente acido. I semi del Frutto del Drago potrebbero anche essere essiccati e utilizzati per la coltivazione casalinga. Si possono posizionare in un vaso da pianta con terriccio e permettere che germoglino. Per quanto riguarda le grandi coltivazioni – su terreni di più ampia vastità, quindi vere e proprie piantagioni – si nota che i fiori del frutto della pitaya si aprono di notte e si chiudono con la luce del giorno, quasi da sembrare essiccati.
La pianta può sopportare delle temperature fino a 40 gradi, come accade per la famiglia dei cactus. Questo frutto è un vero integratore naturale. Grande alleato anche del fegato e del cuore. Si può gustare da solo – assaporando la succulenta polpa del frutto della Pitaya- oppure accompagnarlo con frutta secca o yogurt.
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