Le possibilità di lavoro in una città italiana, quali sono le figure professionali maggiormente ricercate e come proporsi.
Tra le maggiori difficoltà nella questione occupazionale italiana vi è certamente il contatto tra domanda e offerta con i problemi del servizio pubblico di collocamento, gestito dei Centri per l’impiego, e i limiti dei contratti atipici offerti delle agenzie del lavoro. Vi è poi una difficoltà di tipo geografico con aree più svantaggiate, dove le opportunità sono minori.
Comunque le offerte non mancano in determinati settori produttivi ed economici dove la richiesta di manodopera è molto forte, ma dove comunque necessita una certa formazione professionale. Quindi esiste un divario tra domanda e offerta che coinvolge due elementi principali: lo scarso numero di candidature e carenza di competenze lavorative.
Dove cercare lavoro e in quale settore
Secondo l’Associazione dei pubblici esercizi milanesi (Epam-Fipe Milano) nel settore della ristorazione mancano nel capoluogo lombardo circa 10mila figure professionali, di cui un quarto cuochi, il 24 per cento camerieri di sala, il 12 per cento di banconieri di bar, l’11 per cento aiuto cuochi.
Secondo delle recenti rilevazioni a Milano c’è stato un calo notevole di addetti in questo settore dopo la fase dell’emergenza Covid, rispetto al 2019. Gli addetti ai bar sono calati del 13 per cento, nel servizi di mensa e catering del 13,7 per cento, nei ristoranti il calo è stato più contenuto solo dello 0,6 per cento. A crescere solo il personale impegnato nella fornitura di pasti preparati.
Circa l’80 per cento del personale della ristorazione a Milano lavoro con mansioni manuali e operative, mentre gli apprendisti sono circa 7mila. Complessivamente il lavoro nel settore ristorativo è diminuito nel triennio 2019-22 di circa il 5 per cento e il tipo di contratto più diffuso è quello a tempo indeterminato, circa il 76 per cento.
Al di là delle polemiche più sterili, emergono secondo alcuni esperti del settore alcuni elementi. Gli imprenditori malgrado le necessità di personale, non hanno aumentato le retribuzioni per attrarre addetti, mentre cresce l’area del lavoro nero. Chi ha abbandonato il settore, ha trovato occupazione in altri comparti o all’estero, spinto da migliori condizioni contrattuali.
Comunque difficoltà nel settore della ristorazione si trovano anche in altri paesi come Spagna e Stati Uniti con problemi che vanno dall’estrema flessibilità oraria richiesta, allo stress per il rapporto con il pubblico, dai tagli salariali agli straordinari non pagati. Oggi tuttavia la ristorazione offre molte opportunità, a cominciare da Milano, per chi vuole candidarsi occorre tenere d’occhio gli annunci delle agenzie del lavoro, o i siti di alberghi e ristoranti, oltre all’incontro diretto con il datore di lavoro.