I Leoni di Sicilia è una delle serie più attese di Disney +. Un vero capolavoro che appassionerà il pubblico. Interessante scoprire i luoghi della storia.
Una delle serie tv più attese sbarca finalmente su Disney+. I Leoni di Sicilia ha debuttato, con i primi quattro episodi, mercoledì 25 ottobre. Le vicende dei Florio, dalla penna di Stefania Auci, sono arrivate sul piccolo schermo grazie alla maestria di Paolo Genovese. Tratta dal best seller, edito nel 2019, la serie porta in scena gli eventi di una famiglia di origini calabresi che, con coraggio e determinazione, è riuscita ad imporsi nel mondo imprenditoriale di una Palemo di inizio ‘800.
Un cast d’eccezione, composto da attori talentuosi, è riuscito a interpretare i personaggi delineati dall’autrice. I tratti caratteriali, le espressioni, le affermazioni sono fedelmente messi in atto dagli interpreti. Vinicio Macchioni è Paolo Florio, Paolo Briguglia è Ignazio Florio, mentre Michele Riondino veste i panni di Vincenzo Florio. Nel cast è presente anche Miriam Leone, la quale presta il volto a Giulia Portalupi.
Una sceneggiatura di altissimo livello, in grado di catapultare lo spettatore nello scenario della Sicilia ottocentesca. Il desiderio di affermazione di una famiglia di umili origini, l’ambiente vivace e magnifico di Palermo e la storia del grande amore fra Vincenzo Florio e Giulia Portalupi rendono I Leoni di Sicilia uno dei best seller più interessanti degli ultimi decenni.
E da un grande prodotto letterario non poteva che venirne fuori un grande capolavoro cinematografico. I luoghi di una Sicilia, culturalmente attiva, economicamente potente ed ancora incontaminata da ciò che verrà circa cento anni dopo rendono le vicende ancora più interessanti.
I Leoni di Sicilia: i luoghi della serie tv di Disney+
Dopo il successo di vendite del libro, I Leoni di Sicilia diventa una serie tv. Il secolo di storia della famiglia Florio viene abilmente portato in scena da Paolo Genovesi. La narrazione di una famiglia distrutta da un evento drammatico, ma che ha tratto dal dolore e dalla paura la forza per andare avanti. Paolo ed Ignazio Florio sono due fratelli che vivono a Bagnara Calabra, all’epoca Regno di Napoli.
Una regione arida ed ancora ancora al passato, ulteriormente lesa dal terremoto del 1783. I Florio vogliono un futuro migliore e decidono di partire per Palermo, centro culturale ed economico fra i più fluenti in Europa.
Aprono un negozio di spezie in città, ma sono destinati a grandi cose. E poco a poco, con sudore e pazienza, danno vita a nuove realtà imprenditoriali. Alla morte di Paolo, sarà Vincenzo, suo figlio, ad ereditarne il piccolo impero. Le idee rivoluzionarie del giovane faranno si che il loro cognome diventi simbolo della città.
Da stranieri, visti con diffidenza, i Florio divengono fra le famiglie più influenti di Palermo. Produzione di marsala, conservazione del tonno, produzione di ceramiche: Vincenzo Florio non si ferma dinanzi a nulla, o forse solo davanti all’amore che nascerà con Giulia Portalupi.
La famiglia Florio, realmente esistita, ha contribuito ulteriormente alla crescita culturale ed economica di Palermo, attirando sull’isola teste coronate ma anche scrittori e musicisti. Oltre alla dinastia dei Florio, la vera protagonista della serie è la stessa Palermo.
La regia, attraverso ricostruzione storica ed effetti speciali, ha ricreato i luoghi e le atmosfere che hanno contribuito alla grandezza dei Florio. Nelle scene è possibile ammirare la tonnara di Favignana, realmente appartenuta ai Florio. Palazzo Mirto ha ospitato le scene interne, rappresentando l’abitazione dei protagonisti. Piazza Pretoria, con il celebre Palazzo delle Aquile, rappresenta il simbolo della realtà nobiliare dell’epoca. Non possono mancare scene girate ai Quattro Canti, emblema della città.
I luoghi legati alla famiglia Florio nella realtà
Al di là della serie tv, oggi a Palermo è ancora possibile ammirare alcune strutture, realmente appartenute ai Florio. Il Villino Florio, fatto costruire in memoria di Vincenzo Florio jr, figlio di Ignazio Florio e sua moglie Giovanna, morto a dodici anni. Si tratta di una magnifica villa in stile liberty. Va poi citata Villa Igiea, fatta costruire da Ignazio Florio jr per farne un sanatorio per i malati di tubercolosi. Tuttavia, sua moglie Franca, ammaliata dalla bellezza della villa, volle farne un centro termale.