In arrivo delle buone notizie per alcune specifiche categorie di lavoratori, vediamo i dettagli del provvedimento.
La stagione dei bonus non è ancora del tutto conclusa, nonostante la scarsità delle risorse finanziarie a disposizione. È un chiaro segnale della difficile situazione economica che determina, per ampie fasce di cittadini, la necessità di un aiuto statale. A esempio si attendono notizie sul bonus trasporti, visto il prevedibile esaurimento in brevissimo tempo dei fondi stanziati.
Ma si tratta solo di uno degli interventi pubblici a sostegno di specifiche categorie di cittadini, in particolare le fasce meno abbienti. Si ricordano le agevolazioni, mediante carte di pagamento personali, per la spesa di generi alimentari di prima necessità e i bonus sociali per il contenimento delle bollette delle spese energetiche.
Indennità una tantum, quali sono i lavoratori coinvolti
In questo particolare caso, la novità riguarda quasi 55mila lavoratori con contratti part time “ciclici”, dei dipendenti cioè alle prese con contratti a tempo indeterminato, ma con attività lavorativa svolta e retribuita solo per alcuni periodi all’anno. Si parla in tal caso di part time ciclico verticale.
Per esempio ne fanno parte i lavoratori impegnati nelle attività estive, come gli addetti alla sicurezza dei bagnanti negli stabilimenti balneari o al personale dei parchi divertimento. Oppure gli addetti alle mense scolastiche che non lavorano durante i mesi di interruzione del servizio di refezione. Il nuovo finanziamento di questo bonus una tantum, già erogato lo scorso anno, è stato inserito nel cosiddetto decreto anticipi che segue la Legge di Bilancio.
Ad essere beneficiari dell’indennità una tantum di 550 euro saranno i titolari di contratto part time verticale ciclico nell’anno 2022, il quale contempli periodi di mancata prestazione lavorativa di almeno un mese continuativo, e totalmente un periodo non inferiore a sette settimane e non superiore a venti, determinati dalla sospensione ciclica delle attività produttive.
Alla data della richiesta di indennità una tantum non devono avere un altro contratto di lavoro dipendente, né percepire l’indennità di disoccupazione Naspi o una prestazione di tipo pensionistico. Il contributo sarà versato dall’Inps, ma al momento i dettagli delle procedure da seguire per presentare domanda o la documentazione richiesta non sono note.
Occorre quindi attendere i dettagli operativi dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, comprese le scadenze per la domanda. L’anno scorso la scadenza per la presentazione della domanda fu fissata alla fine di novembre e quindi è possibile che anche per il 2023 il periodo prescelto possa essere lo stesso, ma occorrono conferme dall’Inps in tal senso.