No tax area approvata anche per il 2024. Ma con la manovra finanziaria del Governo Meloni ci saranno grandi novità.
Finalmente sono state comunicate le linee guida della manovra finanziaria per il 2024. Qualcuno festeggerà e qualcun altro no. In questo articolo vi spieghiamo come verrà modificata la no tax area.
La manovra finanziaria per il 2024 inizia ad avere contorni più definiti e noi contribuenti iniziamo ad avere un’idea di che sorte ci attenderà a partire dal prossimo anno. Alcune fasce reddituali godranno di maggiori vantaggi rispetto ad altre ma possiamo dire che tutti trarranno beneficio dalla riforma fiscale a cui il Governo di Giorgia Meloni ha lavorato per un anno.
Si tratterà di una riforma fiscale di ampio respiro che coinvolgerà tutte le principali imposte del nostro sistema tributario: Irpef, IVA, Ires e Irap. Come ormai tutti sappiamo, il primo passo che l’Esecutivo compirà sarà l’abbassamento delle aliquote Irpef che, dal prossimo anno, scenderanno da quattro altre con un’assimilazione delle prime due. Importanti novità anche per quanto riguarda la no tax area.
No tax area: ecco cosa cambierà
Viste le esigue risorse finanziarie a disposizione del Governo Meloni per il 2024, si temeva che la no tax area saltasse esattamente come sono saltate ben tre misure di pensione anticipata. Invece no, è stata riconfermata una fascia che non dovrà pagare l’Irpef ma le soglie di reddito sono state modificate.
Ad oggi la no tax area è prevista per stipendi fino a 8145 euro lordi l’anno e per pensioni fino a 8500 euro lordi l’anno. Dal 2024 la soglia salirà a 8500 euro per tutti: lavoratori dipendenti e pensionati. Di fatto però non sarà così. Infatti bisogna tenere conto del fatto che quando parliamo di percentuali Irpef, ci riferiamo alle percentuali lorde.
Bisogna tenere in considerazione anche tutte le detrazioni da applicare agli stipendi e alle pensioni. Di conseguenza è stato calcolato che, in pratica, non pagheranno l’Irpef i redditi fino a 13.000 euro l’anno. Una bellissima novità per milioni di lavoratori dipendenti e pensionati quindi. Un notevole beneficio per gli scaglioni di reddito più bassi che, in un primo momento, si temeva sarebbero stati penalizzati.
E per quanto riguarda le altre fasce reddituali? Dopo lunghe trattative ai tavoli, si è deciso che le nuove percentuali Irpef saranno le seguenti:
- 23% per i redditi fino a 28.000 euro lordi l’anno;
- 35% per i redditi compresi tra 28.000 euro e 50.000 euro lordi l’anno;
- 43% per i redditi sopra i 50.000 euro lordi l’anno.
Considerando, però, tutte le detrazioni chi guadagna 20mila euro lordi l’anno in realtà si troverà a pagare circa 1.957 euro di Irpef, che sono meno del 10%. Alla soglia dei 28mila euro lordi, invece, si pagheranno 4.465 euro, cioè meno del 16% di Irpef. Chi ha un reddito lordo annuo di 40.000 euro, di fatto, pagherà solo il 24% di Irpef e chi, infine, prende 50.000 euro l’anno, considerando tutte le detrazioni, pagherà non più del 28% di imposta sul reddito.