Dipendenti statali, di quanto sarà l’aumento medio in busta paga: bella cifra

Buone notizie per i dipendenti statali: alle porte una busta paga più pesante. A quanto ammonta l’incremento.

Da tempo ormai si discute della possibilità concreta di rinnovare i contratti del pubblico impiego fin dai primi mesi del prossimo anno. Una buona notizia per quanti sono in attesa di novità per il triennio 2022-24, caratterizzato finora dalla forte spinta inflazionistica che contrae il potere d’acquisto degli stipendi.

Stipendi più pesanti per dipendenti pubblici
Busta paga, aumenti per gli statali – (Turiweb.it)

Le risorse a disposizione del Governo sono poche e gli interventi saranno mirati alle misure più urgenti, il rinnovo tuttavia sembra stia per arrivare. Lo confermano le parole del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo che confermano la decisione di destinare ai rinnovi dei contratti del pubblico impiego, 8 dei 24 miliardi di euro stanziati per la manovra economica. Alle porte quindi un incremento notevole nelle buste paga dei dipendenti pubblici.

Aumenti degli stipendi nella Pubblica Amministrazione

L’incremento lordo previsto per le buste paga di tutta la pubblica Amministrazione è calcolato intorno al 6 per cento che si traduce con le attuali risorse in circa 170 euro per tutti i dipendenti. Prima della chiusura dei contratti relativi al triennio 2019-21, nel mese di ottobre dello scorso anno vi erano, secondo il ministro Zangrillo, circa 2,4 milioni di sipendenti senza rinnovo.

Retribuzioni più elevate pubblico impiego
Le cifre interessanti dell’incremento dello stipendio – (Turiweb.it)

Risolta questa situazione fin da gennaio 2024 si inizierà con il triennio 2022-24 con aumenti medi mensili di circa 170 euro, con aumenti ancora più consistenti per i medici del comparto sanità. Infatti le situazioni più delicate restano, per il rappresentante del Governo, il settore della sicurezza e difesa e quello sanitario, con interventi su organizzazione, medicina territoriale ed efficienza del sistema.

I rinnovi saranno preceduti da un anticipo in busta paga, entro dicembre, con una somma riferita all’indennità di vacanza contrattuale, moltiplicata per un coefficiente di 6,7 che corrisponde a una media di 900 euro in più presenti nel cedolino e versati distintamente dalla tredicesima mensilità. L’anticipo servirà a sgravare parte dei costi dell’operazione sul bilancio 2023, alleggerendo il 2024.

Infatti l’indennità di vacanza contrattuale avrebbe dovuto essere pagata l’anno prossimo. Con molta probabilità saranno esclusi dall’anticipo i lavoratori degli enti locali, motivo per cui i primi rinnovi del prossimo anno, saranno quelli del comparto enti locali. Come ammesso dallo stesso Ministro, con i rinnovi non si coprirà tutta la perdita del potere d’acquisto degli stipendi della PA, ma solo una parte.

D’altra parte l’obiettivo è anche assumere nuovo personale nel corso del prossimo anno, con cifre molte elevate, si parla di 170mila unità da immettere nella funzione pubblica. Quindi con le risorse attuali l’aumento medio è di circa 170 euro al mese per tutte le buste paga dei dipendenti pubblici.

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