Autovelox, la multa può essere annullata in questi casi: attenti ai cartelli

In alcuni casi la multa “beccata” con l’autovelox può essere cancellata. Dobbiamo prestare particolare attenzione alla segnaletica.

Gli italiani, si sa, non sono grandi amanti dell’autovelox, percepito più come una figura minacciosa che attenta al portafoglio che non come uno strumento per assicurare la sicurezza della circolazione stradale.

Quando le multe dell'autovelox non valgono
Lo sapevi che in alcuni casi le multe dell’autovelox possono essere contestate? – (Turiweb.it)

Del resto i dati parlano abbastanza chiaro visto che proprio dalle macchinette-spie provengono la gran parte delle multe per chi eccede coi limiti di velocità. Ma non sono solo gli automobilisti a dover sottostare a norme rigide.

Infatti anche le autorità competenti devono seguire delle regole ben precise per comminare le multe e utilizzare gli autovelox. A cominciare dalla taratura degli autovelox e dalle indicazioni segnaletiche. Regole che, se non rispettate, possono anche portare all’annullamento della sanzione. È utile saperlo per difendere i nostri diritti come automobilisti e farci cancellare multe comminate in maniera irregolare

Autovelox, quando la multa può essere cancellata

Tanto per cominciare bisogna sapere se il verbale della multa arriva in ritardo possiamo evitare il pagamento, poi che l’autovelox va opportunamente segnalato e l’apparecchio deve essere a una debita distanza dal cartello della segnalazione. Stesso discorso per le eventuali pattuglie della polizia stradale: anche loro devono trovarsi a una determinata distanza dall’autovelox.

Quando le multe dell'autovelox non sono valide
Ecco quando le multe dell’autovelox non sono regolari – (Turiweb.it)

Attenzione però: il Decreto del 2017 (n. 282) del Ministro dell’Interno Marco Minniti stabilisce il rispetto della distanza tra segnale del limite di velocità e autovelox è obbligatorio solo quando il limite di velocità imposto dal cartello è più basso del limite previsto da Codice per quel genere di strada.

Per fare un esempio pratico: su una strada extraurbana secondaria non troveremo un chilometro prima dell’autovelox l’indicazione del limite di velocità di 90 km/h. Questo per il semplice motivo che il Codice della strada impone già il limite dei 90 km all’ora per le strade extraurbane secondarie (oltre che le extraurbane locali). Se invece il limite fosse di 70 km/h – dunque inferiore a quanto previsto dal Codice – il cartello della segnalazione dovrebbe trovarsi a 1 km di distanza dall’autovelox.

Prima dell’autovelox deve esserci anche il cartello che avvisa gli automobilisti della sua presenza. Si tratta del cartello “Attenzione, controllo elettronico della velocità” che deve essere presente anche in caso di autovelox mobili. In questo caso la distanza da rispettare è di 80 metri sulle strade urbane, 150 metri sulle strade a scorrimento e sulle strade extraurbane secondarie, 250 metri sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali. In genere però le autorità piazzano la segnaletica molto prima, per consentire agli automobilisti – come preteso dai giudici – di rallentare senza frenare bruscamente, col rischio di mettere in pericolo la circolazione.

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