Il Superbonus è finalmente arrivato: ecco tutte le occasioni da non perdersi per alcun motivo. Tra assunzioni e altri vantaggi.
Per quanto la categoria dei lavoratori non goda di ottima salute attualmente, le cose potrebbero cambiare a breve. Tutte le aziende che si stanno ritrovando ad assumere, infatti, potranno godere di determinati incentivi nel caso in cui si affidino alle cosiddette “categorie protette”.
Ma di questo e di tanti altri aspetti, come di consueto, ne parleremo a partire dal prossimo paragrafo. Dove porremo in analisi anche altre categorie di lavoratori, che godranno a loro volta di incentivi di tutto rispetto.
Cosa si intenderà per “Superbonus”?
Nei mesi precedenti si è fatto un gran parlare di Superbonus, riforma volta ad incentivare e contribuire alla crescita nonché alla messa in regola del settore edilizio. Purtroppo però, almeno al momento, è un progetto tramontato ancora prima di decollare. Dunque, il termine usato nel titolo non riguarderà l’incentivo visto mesi e mesi fa.
Ciò detto, possiamo ritenere questo bonus come un incentivo destinato alle aziende di assoluto vantaggio. Coloro che saranno intenzionati ad assumere, a seconda delle categorie a cui faranno riferimento, potranno godere di un taglio delle tasse di discreta quantità. Questo accorgimento riguarderà solamente il 2024, e non sarà dunque un sistema che entrerà definitivamente in vigore.
Ciò detto, per le imprese ci sarà una deduzione (o sottrazione per meglio dire) pari al 20% per quanto concerne il costo del lavoro incrementale, che consiste nel risultato del calcolo tra costi fissi e variabili relativi all’occupazione. Per fare in modo che questa riduzione valga, i contratti di assunzione destinati a questi dipendenti dovranno essere a tempo indeterminato. Diversamente non se ne potrà usufruire secondo le modalità prestabilite.
Parlando a proposito di lavoratori, a chi è destinato questo incentivo nello specifico? Le categorie sono variegate, come si può vedere qui di seguito:
- Ex percettori del RDC
- Donne con almeno due figli minorenni
- Donne disoccupate da 6 mesi e residenti in determinate aree
- Appartenenti alla categoria dei NEET
- Disoccupati di più di 50 anni di età
E non è certo finita qui. Tornando al secondo punto, ovvero quello inerente alle madri lavoratrici, ci saranno ulteriori sgravi a vantaggio sia del lavoratore che del datore di lavoro. Sarà previsto infatti l’esonero dei contributi previdenziali, a patto che ovviamente tutti i requisiti menzionati sopra vengano rispettati.