Pubblicato da qualche ora il trailer della seconda stagione, a breve i telespettatori potranno riabbracciare i personaggi.
Un periodo che ha lasciato il segno sulla storia degli Stati Uniti, quello a cavallo tra la fine del diciannovesimo secolo e l’inizio del ventesimo. Per gli americani è stata l’età dell’oro, fu Mark Twain a coniare il termine nel 1873 nel suo romanzo satirico The Gilded Age. Da lì lo spunto per la serie TV di HBO dal titolo omonimo.
A tessere i fili della trama c’è Julian Fellowes, attore, regista e sceneggiatore d’oltremanica che più di qualcuno conoscerà per il suo abile lavoro in Downton Abbey. Questa volta ha cercato di ritrarre sul piccolo schermo la clamorosa espansione della città di New York negli ultimi anni dell’ottocento. Da qualche ora è stato pubblicato il trailer della seconda stagione, una conferma dopo il successo di quella d’esordio pubblicata a inizio dello scorso anno.
The Gilded Age, perché è la serie che devi recuperare ora
Dal prossimo 30 ottobre su Sky e Now sarà disponibile il nuovo capitolo di The Gilded Age, la serie di successo targata HBO. Lo sceneggiato farà sicuramente gola ai fan Downton Abbey, visto che tra gli sceneggiatori appare Julian Fellowes. L’avventura nata dalla sua penna questa volta è leggermente diversa, i telespettatori intanto lo scorso anno hanno già potuto apprezzare (e lodare) la prima stagione.
Si è buttato a capofitto nella cosiddetta ‘Età dell’oro’ americana – fu Mark Twain a coniare il termine (abbastanza ironicamente) nel 1873 per il suo romanzo. Siamo a fine secolo, il diciannovesimo, a grandi falcate si avvicina il novecento e le città cominciano ad adeguarsi ai nuovi stili di vita. Si intravedono già i prodromi di quelle che saranno le grandi metropoli, il fermento e l’entusiasmo contagiano anche i vari strati sociali.
Irrompe sulla scena la nuova borghesia, a rappresentare quella di New York in rapida ascesa è Bertha Russell, Carrie Coon veste i suoi panni. Per imporsi nella inedita gerarchia che sta prendendo corpo dovrà scontrarsi con un’aristocrazia ancorata ai valori del passato, l’emblema è Agnes van Rhijn, interpretata da Christine Baranski, che non è certo intenzionata a cedere così facilmente il proprio spazio nel mondo.