L’uso dei bagni in un bar o ristorante è permesso solo a chi consuma? Scopriamo cosa dice esattamente la legge in merito.
Capita spesso che mentre siamo in giro in città o magari siamo turisti e la stiamo visitando, abbiamo bisogno di usufruire di un bagno. Le città purtroppo sono poco attrezzate in questo senso, le grandi città italiane, spesso metà di migliaia di turisti, non hanno bagni pubblici o almeno non in tale quantità da soddisfare le richieste. Nei pochi che ci sono infatti le file sono chilometriche a volte! Eppure è un servizio pubblico per i cittadini che sarebbe d’obbligo in un paese civile.
Quello che siamo soliti fare quando abbiamo urgenza del bagno è andare alla stazione ferroviaria se siamo vicini oppure entrare nel primo bar a nostra disposizione; per educazione e anche perché capiamo cosa significhi per un gestore tenere un bagno sempre pulito ed efficiente, consumiamo qualcosa e poi chiediamo di andare alla toilette. Ma gli esercenti dei locali pubblici sono obbligati a farci usufruire del bagno qualora non volessimo consumare nulla?
Quali sono le norme di legge sull’uso dei bagni nei bar se non si è clienti
Cominciamo con il dire che tutti i locali che somministrano cibi o bevande in loco, sono obbligati ad avere un bagno funzionante e a norma secondo le leggi vigenti. Non hanno l’obbligo i locali che fanno cibo da asporto. Il gestore di un bar o di un ristorante non può rifiutarsi di far accedere ai bagni un cliente a meno che non ci siano motivi tecnici di mal funzionamento. Ma questo non vuol dire che il bagno sia accessibile a chiunque ne abbia bisogno! L’esercente può rifiutarsi se la persona non è un cliente cioè se non ha consumato qualcosa nel locale.
Il problema lo spiega bene una sentenza del TAR toscana del 2010, in un ricorso fatto contro la delibera del Consiglio Comunale di Firenze con cui si obbligavano, gli esercenti di locali pubblici, a garantire l’uso gratuito del bagno. Il TAR ha sancito che la gratuità in questo caso è illegale in quanto il Comune stesso pretende il pagamento per l’uso dei bagni pubblici presenti su territorio e che quindi non si capisce per quale motivo i proprietari dei locali dovrebbero farlo gratuitamente.
Ricapitolando quindi è chiaro che, i gestori di locali in cui si somministrano cibi o bevande non sono obbligati a permettere l’uso del bagno a chi non consumi qualcosa. Il costo per i prodotti di consumo inerenti alle toilette e la pulizia delle stesse, implicano un costo aggiuntivo per gli esercenti quindi è giusto che vengano in qualche modo pagati, come d’altra parte già succede per i bagni pubblici installati dai Comuni.