Hai ricevuto una multa e sei convinto che non sia da pagare? Ecco cosa devi sapere prima di fare ricorso: non farti sfuggire niente.
Il Codice della Strada contiene in sé tutte le regole da rispettare quando ci si immette sulla carreggiata con un’automobile, un motorino, un furgone o qualsiasi altro mezzo di trasporto. Non rispettare anche solo una di queste norme comporta una forma di penalità, che può andare da una semplice sanzione pecuniaria fino al ritiro della patente e del mezzo di trasporto. In alcuni casi, però, le multe non sono da pagare e si può fare ricorso: ecco quando.
Quando si torna in auto dopo averla parcheggiata per qualche ora e ci si trova sul parabrezza una multa, prende una sensazione di nervoso e di sconforto che chiunque si sia mai trovato in questa situazione conosce bene. Se in alcuni casi le sanzioni sono corrette, come quando non si mette il disco orario o non si paga il parcheggio, in altri casi invece si sa di aver fatto tutto nel modo più giusto: ecco quindi quando e come si può fare ricorso per non pagare una multa.
Uno dei modi più frequentemente usati per fare ricorso a una multa è quello in autotutela, che consiste nell’invio di una lettera di contestazione direttamente all’organo che ha compilato il verbale. Si tratta di uno strumento con il quale si consente all’amministrazione di correggere un proprio errore ed evitare le spese processuali: in alternativa, infatti, si potrebbe direttamente fare ricorso presso il Giudice di Pace o il Prefetto.
Stiamo parlando delle situazioni in cui nella multa c’è un errore decisamente evidente, come ad esempio l’indicazione di una targa scorretta o addirittura la segnalazione presso una città e in un orario dove neanche ci si trovava. Non c’è alcun termine di tempo per presentare il ricorso in autotutela, mentre se ci si rivolge al Prefetto si hanno 2 mesi dalla notifica e se si fa riferimento al Giudice di Pace solo 30 giorni.
Il ricorso in autotutela è gratuito e, in caso di rigetto, non c’è alcun rischio per il cittadino: non aumenterebbe la sanzione né ci sarebbero aggravi per more o peggioramenti della pena. C’è da sapere, però, che la polizia non ha alcun termine per rispondere: di fatto, quindi, potrebbe accadere che l’eventuale rigetto arrivi quando ormai sono scaduti i termini per fare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace. Massima attenzione, quindi, anche perché in realtà la Polizia non ha neanche l’obbligo di rispondere.
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