Sorprendente la ricerca che ci spiega cosa accade in noi, quando siamo brilli oppure ubriachi. La scoperta americana cambia ogni prospettiva
Chi ha preso almeno una sbornia nella propria vita forse lo “sapeva” già. In realtà, ora, arriva la scienza a darci un supporto ulteriore rispetto alla convinzione che, quando beviamo e siamo ubriachi, cambiamo. Cambia la nostra personalità, cambia il nostro modo di agire e pensare. Ecco come.
La premessa è d’obbligo e doverosa. Lo sconsiglia la scienza, lo sconsigliamo noi: abusare di alcolici è qualcosa che può essere letale, per voi e per gli altri. È consolidata la letteratura medica e scientifica che ci parla di una infinità di problemi di salute, anche gravissimi, dovuti all’abuso di alcolici. Dal tumore del fegato alla cirrosi epatica, passando per problemi al cervello. Non solo, bere, ubriacarsi e mettersi alla guida o assumere altri comportamenti scriteriati, può mettere a rischio la nostra incolumità e quella degli altri.
Vi consigliamo quindi di bere sempre con grande moderazione, anche perché essere ubriachi ci cambia. Lo abbiamo sempre pensato, ma non immaginavamo in questo caso. Ora, invece, ce lo dice la scienza. Quello che state per leggere potrebbe non essere di vostro gradimento. Già perché quando beviamo e siamo ubriachi, ci avviciniamo maggiormente alla nostra personalità che, invece, da sobri, per via di impegni, convenzioni sociali e sovrastrutture, spesso reprimiamo. Il punto è che forse non tutte le personalità sono apprezzabili e nascondono peculiarità positive…
Si cambia da ubriachi. Chi nella vita di tutti i giorni è serio e compito, diventa l’anima della festa. Chi, invece, è una persona allegra e gioviale, da ubriaco si incupisce e versa lacrime. Ci sono poi quelli che assumono comportamenti deleteri e pericolosi, diventando anche violenti. Gli studiosi del Missouri Institute of Mental Health dell’Università del Missouri, a St. Louis hanno effettuato una ricerca per dare un crisma a di scientificità a tutto ciò. Lo hanno fatto utilizzando 158 persone.
Ogni partecipante doveva dare una autovalutazione di sé, sottolineando le differenze che percepiva tra la vita normale (in cui, si spera, non si è ubriachi) e i momenti in cui invece si è sotto l’effetto di alcol. Venivano richieste risposte sia su ciò che riguarda i comportamenti, sia su ciò che riguarda le emozioni. L’esperimento consisterà poi in una sorta di festa in cui metà dei 158 un vodka tonic (con quantità alcoliche commisurate alla stazza di ognuno), mentre per gli altri ci sarà un placebo, senza alcolici.
Secondo le risposte date nel questionario, le persone ubriache tendono a percepire il proprio sé alcolico e quello normale come due entità differenti. Eppure i ricercatori del Missouri ritengono che il carattere e la personalità del soggetto ubriaco siano sempre gli stessi. Soltanto, sono un po’ più estroversi. Questo perché quando ci si avvicina al proprio sé autentico, questo viene riconosciuto dagli altri. I soggetti ubriachi, invece, si sentono rapiti da forze e volontà superiori, sfoderando lati del carattere inediti. Che però sono quelli più sinceri. E, allora, è proprio il caso di dire “in vino veritas”.
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