Sei davvero felice? Spesso diamo quasi per scontata la risposta a questa domanda, anche quando la facciamo noi ad altri. Forse guardando dentro se stessi le cose vanno diversamente.
La vita di molti di noi è fatta di tanti doveri e compiti da portare a termine nel corso di una giornata, come sa bene chi si ritrova a districarsi tra lavoro e famiglia e ha davvero poco tempo libero. Le responsabilità sono certamente importanti e non andrebbero mai messe in secondo piano, anzi, ma sarebbe bene anche lasciare alcuni spazi per sé, magari anche piccoli e potersi dedicare a qualcosa che sia davvero ritenuto soddisfacente.
Del resto, può bastare poco, come leggere un libro o guardare un film appassionante, ma anche l’attività sportiva non può che fare bene alla mente e all’organismo stesso. Questo modo di agire, che è più comune di quanto si possa pensare, difficilmente dà soddisfazione, anzi se qualcuno dovesse farci la domanda classica ma semplice: “Sei felice?”, forse la risposta non sarebbe così positiva.
Sei davvero felice? Rispondere sinceramente a questa domanda è importante
Spesso quando incontriamo qualcuno la prima domanda che ci viene da fargli è: “Tutto bene?”, ma si tratta in realtà di un quesito superficiale, come se fosse sottinteso che chi abbiamo davanti non abbia alcun problema. In realtà, si tratta di un modo di agire sbagliato, che fa intendere come non ci sia la reale volontà di sapere quale possa essere il suo stato d’animo.
Se davvero siamo interessati a chi abbiamo vicino dovremmo fare due tipi di domande: “Come stai?” o “Sei felice?”, che possono portare ad ascoltare un discorso più articolato e a mettere in evidenza un reale stato di malessere.
A volte, però, si è consapevoli di essere tutt’altro che sereni, ma si preferisce dare la colpa alla “sfortuna”. Chi vuole uscire da questa situazione dovrebbe cercare di cambiare il proprio atteggiamento quotidiano, grazie ad alcune piccole accortezze.
E’ innanzitutto importante cercare di smettere di lamentarsi, sia che si tratti del lavoro sia della vita sentimentale. Si arriva solo ad aumentare il proprio senso di frustrazione e a pensare di non poter fare niente per cambiare le cose. Molto meglio imparare ad apprezzare le piccole cose. E’ altrettanto utile essere aperti alle novità, senza precludersi qualcosa che non si è mai vissuto prima solamente per paura di buttarsi.
Risolvere i propri problemi e insoddisfazioni con una dipendenza, non fa certamente bene. E non parliamo solo di alcol e fumo, ma anche di cibo e social network, perché si finisce per essere schiavi di quello e pensare che non sia possibile fare niente per poter migliorare.
Mai dimenticare se stessi
Abbattersi quando una persona si rende conto di non essere felice può essere naturale, si pensa infatti che niente e nessuno possa aiutarci a uscire da quello stato di ansia e depressione in cui si è finiti, se non si riesce a ottenere quel qualcosa o qualcuno a cui si aspira. Questo può essere parzialmente vero, ma un aiuto importante può arrivare anche dalla cura di se stessi, che non dovrebbe mai mancare.
Del resto, può bastare davvero poco, come comprare un vestito che ci piace o andare dal parrucchiere per sentirsi più belli e migliorare il proprio umore.
Non può fare bene al nostro fisico e alla nostra mente nemmeno essere rancorosi nei confronti di chi ci ha fatto del male. Questo può causare un malessere al nostro stomaco e al nostro cuore, oltre a far sentire ancora più demoralizzati o frustrati. Isolarsi se non si ha un grande morale può nascere altrettanto spontaneamente, magari perché non si desidera condizionare le azioni degli altri, ma può portare ad avere pensieri negativi, che sarebbe bene invece scacciare da subito. Non solo, secondo quanto riportato da uno studio della BBC chi non è felice può sviluppare patologie, quali infarto, demenza e ictus. Insomma, a volte può bastare davvero poco e agire passo dopo passo per uscire dallo sconforto in cui si è entrati.