Previsti nuovi controlli fiscali per questi contribuenti. Ecco chi rientra nella lista e cosa rischia, potreste esserci anche voi
I controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate rappresentano sempre una delle principali fonti d’ansia per i cittadini residenti in Italia. Anche se si ha la “coscienza pulita” e si pensa di essere completamente in regola, potrebbero esserci dei refusi all’interno della dichiarazione dei redditi che potrebbero portare a conseguenze molto importanti dal punto di vista di sanzioni economiche.
Di recente, è stata annunciata una nuova stretta di controlli da parte del Fisco per una categoria precisa di contribuenti. E anche in questo caso, ci sono rischi molto elevati nel caso di anomalie riscontrate. Ma cosa potrebbe succedere? C’è una riforma che fortunatamente ci fornisce un quadro chiaro a riguardo, ecco tutto quello che c’è da sapere.
Controlli fiscali per i contribuenti: ecco cosa c’è da sapere
C’è una particolare categoria di contribuenti che dovrà vedersela a breve con il Fisco, per un tema nello specifico. Non se ne parla mai abbastanza, tanto che sono gli stessi cittadini spesso a non darci troppo peso e a ritrovarsi poi spiacevoli sorprese.
Stiamo parlando dei contribuenti che decidono di separarsi o di divorziare. Come si legge all’interno della riforma Cartabia, infatti, all’udienza devono comparire entrambi i coniugi con una dichiarazione dei redditi e ogni altra documentazione legata ai relativi redditi e al patrimonio personale e in comune. Al fine di stabilire l’importo dell’assegno di mantenimento. Un fattore questo che dà la possibilità ai coniugi di contestare la dichiarazione dei redditi e di far presente al giudice che l’altra persona ha in realtà un patrimonio maggiore. Ed è in questo caso che entrano in gioco i controlli da parte del Fisco.
Come si può leggere all’interno della riforma Cartabia, il giudice d’ufficio può “ordinare l’integrazione della documentazione depositata e disporre ordini di esibizione e indagini sui redditi, sui patrimoni e sull’effettivo tenore di vita, anche nei confronti di terzi, valendosi se del caso della polizia tributaria“.
Dunque il giudice in ogni caso può attivare la polizia tributaria, nel caso dovesse notare la presenta di una consistenza economica non in linea con quanto appare nella documentazione presentata. Al contribuente spetta comunque l’onere della prova contraria, nel caso vengano richiesti controlli fiscali. Se dunque rientrate in questa categoria, state attenti perché a breve potrebbero esserci verifiche molto serrate.