Jean Tatlock è stata l’amante di Oppenheimer. Un personaggio molto interessante anche se nel film viene descritta diversamente.
Ogni grande mente merita di essere ricordata attraverso opere letterarie e cinematografiche. E così che Christopher Nolan ha deciso di realizzare una pellicola sulla vita di J Robert Oppenheimer, un fisico dalla mente geniale, di cui tuttavia si era parlato ancora troppo poco. Un vero capolavoro, quello che Nolan ha portato sul grande schermo. Oppenheimer è arrivato nelle sale cinematografiche a partire dal 23 agosto, ed in appena dieci giorni ha incassato già cifre esorbitanti, a dimostrazione della maestria della pellicola.
Un film di spessore che ripercorre le vicende personali e professionali di una delle più grandi menti di tutti i tempi. Ispirata al libro “Oppenheimer, padre della bomba atomica- Il trionfo e la tragedia di uno scienziato”, l’opera cinematografica parte dagli anni giovanili del fisico, descrivendo il suo carattere introverso e le sue geniali intuizioni. I progetti del giovane dottorando appaiono difficili da realizzare, ma tutto è possibile per una mente geniale come la sua.
E poco a poco Oppenheimer è diventato un nome influente nel campo della fisica quantistica. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale spinge il mondo intero a cambiare prospettiva e a rivedere le priorità. Così in uno scenario drammatico, l’ormai affermato scienziato statunitense viene scelto per essere l’ideatore del Progetto Manhattan, protettando, insieme ad un team di grandiosi menti, il progetto per la bomba atomica.
La pellicola di Nolan tiene fede a ciò che viene raccontato nella biografia Bird e Sherwin. Tuttavia non mancano delle modifiche che il regista si è concesso di apportare. Le vicende politiche e le idee di Oppenheimer narrate nel film, sono per lo più fedeli a ciò che è accaduto nella realtà. Il personaggio di Jean Tatlock e la sua controversa storia con l’inventore della bomba atomica sembrano essere stati oggetto della fantasia del regista. Dunque chi era realmente Jean Tatlock, interpretata da Florence Pugh?
Jean Tatlock: psichiatra ed attivista di grande fama, amante di Oppenheimer
Nelle sale cinematografiche dal 23 agosto, Oppenheimer, narrazione del trionfo e del declino di un grande fisico, risulta campione di incassi. Un personaggio controverso, sospeso fra il bene ed il male, il successo e la disgrazia. Inventore di un qualcosa di straordinario che ha finito per causare morte e distruzione. Nolan, tuttavia, ha voluto portare in scena anche la sfera intima del grande fisico, narrando con minuzia il suo tormento interiore.
L’inventore della bomba atomica nella realtà è stato a lungo sposato con Katherine Puening, con la quale ha avuto due figli. Anche nel film di Nolan Robert trascorre buona parte della sua vita al fianco di Katherine, detta Kitty, una donna innamorata ma dedita all’alcolismo. Prima di conoscere e sposare la madre dei suoi figli, l’inventore di Trinity ha avuto una burrascosa relazione con Jaen Tatlock, la quale, nel film viene descritta come una giovane donna, dotata di grande intelligenza ma di poco equilibrio mentale.
Nella realtà, tuttavia, Tatlock è molto più di quello che viene presentato nel film. I due si conobbero ad una festa, poiché Robert conosceva il padre di Jaen. Una giovane brillante, amante della letteratura inglese e della psichiatria. Difatti nel corso della sua vita ha prima studiato lingue e letteratura inglese e medicina, diventando una brava psichiatra. La giovane donna è stata a lungo un’attivista politica, difatti la sua misteriosa morte, derubricata come un suicidio, potrebbe essere in realtà un omicidio politico.
Quello fra lei ed Oppenheimer fu un amore vero e sincero, anche se tuttavia la donna non volle mai unirsi in matrimonio con lui. I due continuarono a vedersi anche dopo il matrimonio di Robert e Kitty. Un personaggio geniale ed emancipato che, tuttavia, nella trasposizione cinematografica trova troppo poco spazio, venendo sensualizzata all’eccesso.
Una figura notevole nella vita dello scienziato e nell’evoluzione della sua mente analitica, presentata nel film come una donna bella ma instabile, a limite della follia. A parte questo piccolissimo scivolone, a Nolan va il merito di avere realizzato un colossal con un’ottima ricostruzione storica, di grande abilità cinematografica e capace di fornire spunti di riflessione.