La Puglia invasa da specie aliene: si sta monitorando, ma c’è preoccupazione

Puglia invasa da specie aliene. Cosa sta succedendo e di cosa si tratta. Le conseguenze sono inaspettate, si monitora ma c’è preoccupazione.

La Puglia, luogo meraviglioso, affascinante e ricco di attrazioni per turisti in ogni momento dell’anno. Spiagge degne di quelle caraibiche si succedono l’una dopo l’altra, punteggiate da città, borghi marinari e anche costruzioni ricche di storia e di testimonianze del passato. Ma ultimamente a godere di questi panorami e paesaggi incredibili non ci sono solo vacanzieri provenienti da tutto il mondo. Accanto a loro ci sono anche delle specie aliene.

Specie animali aliene in Puglia
Invasione di specie aliene in Puglia – Turiweb.it

No, state tranquilli, non si tratta di alieni come quelli dell’immagine qui sopra. Né di alieni pronti a distruggere la Terra con armi provenienti dal futuro. Si tratta di specie animali aliene, ossia che non sono originarie e tipiche del Mediterraneo. Possiamo tirare un sospiro di sollievo? In realtà non proprio.

Animali alieni in Puglia: cosa sta succedendo

Non sappiamo se gli alieni intesi come creature dello spazio esistono o no. Né, nell’ipotesi in cui le forme di vita extraterrestri siano reali, possiamo sapere se saranno simpatici come E.T. L’unica cosa che sappiamo è che di questi alieni, di questi animali nuovi che sono arrivati in Puglia, c’è da avere un po’ di paura. E non perché siano in procinto di attaccare, ma perché la loro presenza crea una rivoluzione negli ecosistemi e rischia di distruggere degli equilibri biologici esistiti fino ad ora.

Specie animali aliene sbarcano in Puglia
Animali alieni in Puglia cosa sta succedendo – Turiweb.it

La Puglia è infatti invasa dal granchio blu, che non ha predatori e sta distruggendo tutti i suoi simili. Ma anche da insetti che attaccano le ciliegie come la drosophila suzukii e i pappagallini verdi che divorano senza pietà frutta e mandorle.

A lanciare l’allarme è stata Coldiretti che ha spiegato come la presenza di questi animali non autoctoni sia piuttosto pericolosa. Il parrocchetto monaco, tipico del Sudamerica, è arrivato qui per i cambiamenti climatici e sta diventando un abitante fisso di alcune zone della Puglia, ma questo comporta che si nutra di ciò che trova, anche se sono alberi destinati ad altri scopi e spesso danneggia anche i campi. Discorso molto simile anche per insetti e pidocchi che attaccano le piante e che rischiano di gettare al vento tutte le fatiche dei coltivatori.

Cosa si può fare? Difficile a dirsi perché si stanno ancora studiando sia le abitudini che i comportamenti e le conseguenze della presenza di questi animali in Italia e in Puglia. Una cosa è certa, l’allarme è scattato e i ricercatori sono super impegnati nel cercare di trovare una soluzione green, sostenibile, ma efficace a questa problematica.

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