Patente di guida, dal 18 settembre cambia tutto per chi deve ancora prenderla. Ecco quali sono le novità e chi riguardano: non farti trovare impreparato.
Quando si compiono i tanto attesi diciotto anni, uno dei desideri più impellenti di tutti i ragazzi e le ragazze è quello di conquistare la tanto agognata patente di guida. Con una macchina, infatti, si diventa molto più liberi sia nel tempo libero che nello svago, ma c’è sempre un doppio scoglio da superare prima di poter andare dove si vuole: si devono superare i due esami, uno teorico e uno pratico. Dal 18 settembre, però, cambierà tutto.
Quando si pensa alla patente di guida, non si fa riferimento solo al diciottenne che finalmente riesce ad essere più autonomo e a conquistare l’agognato foglio rosa prima e l’attesissima patente dopo. Sono infatti molte le tipologie che si possono prendere, da quella della moto fino a quella per guidare autobus e camion: proprio in riferimento alle modalità di acquisizione, dal 18 settembre cambierà tutto.
Uno degli scogli maggiori, quando si decide di prendere la patente, è quello dell’esame. Se per la teoria è importante esercitarsi molto e studiare le regole base, frequentando le lezioni offerte dalla scuola guida o facendo tutto da sé, dopo questo primo ostacolo c’è quello della pratica, che mette ansia a tutti nonostante le infinite ore di lezione fatte con a fianco un istruttore esperto. Di fatto, però, tra poco cambierà tutto: ecco perché.
A partire dal 18 settembre, per le patenti A ed A2 non sarà più necessario sottoporsi all’esame di guida: con la A2, dai 18 anni in su, si possono guidare motocicli da 35 kW e con la A, dai 24 anni in su, si possono guidare tutti i motocicli indipendentemente dai kW. Per ottenerle, quindi, baserà seguire un corso specifico presso un’autoscuola; inoltre, per accedere alla A servirà avere la A2 e per ricevere la A2 servirà avere la A1.
Rimane, però, l’esame finale per tutti coloro i quali desiderano conseguire la A e la A2 e non hanno alcun prerequisito, quindi non possiedono neanche la A1. Dopo essersi iscritti al corso di formazione, l’autoscuola verificherà tutti i requisiti e, al termine delle lezioni, rilascerà una certificazione. Il MIT, quindi, darà il nullaosta alla motorizzazione e verrà rilasciata la patente per la moto.
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