Vuoi dormire senza problemi tutte le sere e in 60 secondi? Ecco cosa puoi fare: ti basta seguire questo metodo.
Dormire bene non è facile per tutti. Chi soffre di insonnia o ha alcuni pensieri per la testa, di sicuro non riuscirà a dormire correttamente. Per questa ragione è importante consultare il proprio medico di base o chiedere supporto a dei specialisti. Ma non sarà necessario seguendo questo metodo scientificamente provato.
A studiarlo è stato il team dell’HAMIAR (Hinda and Arthur Marcus Institute for Aging Research), che ha chiesto a 50 persone di una età pari a 65 anni di indossare dei monitor del sonno per quasi due anni. Lo studio è stato condotto a Boston, quindi una città con delle temperature bilanciate sia in estate che inverno. I partecipanti dovevano dormire nelle case assicurandosi che la temperatura della camera da letto fosse compresa tra i 20 e i 25° C.
Come dormire in pochi minuti, la scienza parla chiaro: è uno studio a confermarlo
Grazie a queste istruzioni sono riusciti a raccogliere dati sufficienti per delineare un metodo efficiente per dormire meglio. Infatti le analisi hanno svelato che i partecipanti con un sonno più efficiente erano quelli che dormivano fra i 20 e i 25° C. Esattamente come avevano consigliato gli esperti. Coloro che invece dormivano entro i 20° C o poco sotto, si svegliavano maggiormente irritati e con un periodo di sonno più lungo.
Il team, inoltre, ha riscontrato un calo nell’efficienza del sonno anche con temperature fino ai 30° C. I partecipanti erano più irrequieti e più stanchi. Inoltre le prestazioni cognitive, lo stress, le attività sociali, l’ansia, l’umore e la resistenza fisica non erano quelle di prima. La qualità del sonno, quando diminuisce, può influenzare in maniera pesante l’andamento delle giornate. L’effetto è simile a quello di bere alcolici la sera o quando si prova un dolore cronico intenso.
Le indicazioni degli esperti sono lampanti. Dormire tra i 20 e i 25° C è la chiave per dormire bene. Questo serve anche a “modificare” il ciclo del sonno, riducendo il tempo per addormentarsi. Infatti si stima che i minuti necessari si riducano drasticamente, e in alcuni casi può trattarsi addirittura di poco tempo. Gli studi continueranno per vedere se sarà possibile ottimizzare ancora di più la qualità del sonno. Per il momento questi dati sono stati sufficienti per confermare lo studio. Il metodo, in sintesi, funziona per davvero.