In Puglia sta per partire una grande iniziativa che riguarda i lavoratori: un supporto che cambierà totalmente la loro vita.
La Puglia è una regione in cui l’agricoltura e il turismo sono le principali risorse economiche; una terra bellissima tra mare e pianura che offre moltissimo! I suoi prodotti alimentari sono un’eccellenza del nostro Paese, pensiamo solamente all’olio d’oliva. Nella provincia di Foggia c’è un centro di lavorazione del pomodoro, altra risorsa importante delle regione, da cui ogni anno escono 250 milioni di prodotti: è il più grande d’Europa!
Per l’agricoltura servono molti lavoratori, la maggior parte stagionali ma gli italiani, che si dedicano a questi lavori, sono sempre meno; sono stati sostituiti con operai stranieri: migranti o migranti stagionali come i lavoratori rumeni o albanesi che, passato il raccolto, tornano alle loro case. La soluzione sembra semplice: chi ha bisogno di lavorare viene in Italia! Ma purtroppo non è così, i lavoratori stranieri vengono sfruttati, pagati pochissimo e finiscono spesso nelle mani di “caporali” che li trattano come schiavi; tanti sono senza permesso di soggiorno e se succede loro qualcosa non hanno nessuna difesa. Purtroppo abbiamo visto tanti casi di cronaca su questo argomento.
Fortunatamente i tempi stanno cambiando e dopo tutte le denunce e gli efferati casi di cronaca, qualcosa si muove a favore dei lavoratori agricoli, migranti e italiani. L’associazione Ghetto-Out Casa Sankara insieme a Princes Group, gruppo internazionale che commercia prodotti alimentari, stanno lanciando un’iniziativa per garantire i lavoratori: stanno dimostrando che è possibile fare profitti lavorando in maniera legale, con il rispetto dei diritti dei lavoratori e combattendo così questa nuova schiavitù.
Hanno cominciato ad assumere lavoratori nell’impianto di lavorazione del pomodoro con contratti regolari e l’associazione Getto-out fornisce loro aiuti per gli alloggi e per l’assistenza legale; inoltre mette in contatto i migranti con le aziende che cercano lavoratori. Il gruppo Princes sta sviluppando questo progetto della legalità nel lavoro, già dal 2018 appoggiandosi anche alla Caritas e facendo accordi con i produttori locali.
Dalle aziende in loco Princes acquista merce solo ed unicamente se sia possibile dimostrare che tutto sia in regola, sia per i prodotti coltivati, sia per i lavoratori. Per questo il gruppo collabora con associazioni indipendenti che verificano le condizioni dei lavoratori e il rispetto dei diritti umani. Un modo per combattere il caporalato in Italia che sembra stia dando buoni frutti.
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