Torna l’allerta dell’alga tossica in Puglia: attenzione a questi dodici punti in cui è stata trovata, sono da bollino rosso.
Torna di nuovo l’alga tossica in Puglia, il controllo effettuato dall’Arpa (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) ha segnalato dodici luoghi in cui l’alga tossica sta colpendo. L’alga si riconosce dalle dimensioni, che sono comprese tra trenta e sessanta micron, ovvero, un millesimo di millimetro. Vive su fondali rocciosi e su alghe pluricellulari.
L’alga tossica si trova prevalentemente in acque calde, calme, piatte e molto illuminate, infatti è tipica dei luoghi tropicali ed è pericolosa perché produce tossine. Bisogna fare molta attenzione in Puglia, perché si è verificata anche a luglio e nei primi giorni di agosto. In questo momento la situazione è peggiorata, infatti, le zone in pericolo sono state segnalate come bollino rosso. Non bisogna fare il bagno in determinate acque.
Dopo un mese di giugno abbastanza tranquillo, è tornata l’alga tossica a disturbare le acque della Puglia. Ormai da qualche anno, l’Arpa si incarica di informare i cittadini e i turisti della presenza dell’alga Ostreopsis Ovata. Si tratta di un’alga che è molto difficile da vedere ad occhio nudo ed è sconsigliabile fare il bagno quando attacca le acque, perché ha delle particelle, che se inalate possono provocare fastidiosi sintomi.
Non c’è bisogno di nessun allarmismo, ma prendere solo della precauzioni. Si può notare con un’attenta osservazione della superficie del mare, specialmente quando la quantità è elevata. L’alga provoca una schiuma biancastra e di consistenza gelatinosa, inoltre l’acqua appare lattiginosa.
Se viene inalata può provocare diversi disturbi, sia sul piano respiratorio che su quello gastrointestinale. I problemi appaiono sei ore dopo averla respirata, con febbre alta, mal di gola, tosse, cefalea, raffreddore, dispnea, nausea, vomito, dissenteria, lacrimazione e congiuntivite. Nei bagnanti può provocare anche irritazione alla pelle, come dermatiti.
Nonostante si tratti di una specie tipica dei mari tropicali, è stata trasportata in Italia a causa delle acque di zavorra delle navi negli anni 2000. Da quell’anno, l’Arpa si occupa sempre di fare dei monitoraggi continui, per individuare l’alga e tenere sotto controllo la situazione. In questo periodo è stata segnalata in dodici posti, in grandissima quantità.
I punti da bollino rosso sono nel Barese: San Giorgio, Santo Spirito. Nel foggiano: San Domino, Mola. Una discreta presenza si è verificata anche a Molfetta, Giovinazzo, Forcatella. Una scarsa concentrazione la si trova anche a Bisceglie, Monopoli, Torre Canne, San Cataldo e Porto Badisco, nel Leccese.
Gli effetti provocati dall’alga sono temporanei e non hanno molte conseguenze, tuttavia dei piccoli accorgimenti possono aiutare ad evitarli del tutto. Nelle zone in cui è stata segnalata la presenza dell’alga, specialmente quelle con il bollino rosso, si dovrebbe evitare di appoggiarsi e sostare lungo le coste rocciose, in modo particolare quando ci sono le mareggiate estive.
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