Come si manifesta un trauma irrisolto: i sintomi da ricondurre a questa problematica ed ai quali non pensi mai, ecco quelli a cui fare attenzione
Le esperienze che facciamo, nel bene e nel male, ci condizionano. Tuttavia, sono quelle negative che ci segnano e lasciano un dolore interiore che, quando non elaborato sul momento perché non ne abbiamo le capacità e la piena consapevolezza, diventa un ‘mostro’ in grado di crescere dentro di noi trasformando ciò che siamo.
Purtroppo, in questa vita, più o meno tutti abbiamo subito un trauma, ovvero un evento negativo che ci ha arrecato un dolore interiore così grande tale da provocare un danno alla nostra persona, fisico ed emotivo. Ma più quel trauma si ignora, più quel dolore cresce sempre di più condizionando la nostra vita e facendoci credere che quella sia ormai la nostra realtà.
È inevitabile che dopo un evento che ha destato un grande dolore dentro di noi, qualcosa cambi. Ma quando quel trauma non viene elaborato e portato fuori, rischia di provocare seri danni perché non facciamo altro che sopprimere ancora quella sofferenza che dentro ci lacera.
Perché diventa un trauma irrisolto?
Quando non abbiamo i mezzi nel momento in cui qualcosa accade, non riusciamo immediatamente ad elaborare quanto accaduto. Sdrammatizziamo e ridimensioniamo l’evento per non dargli troppa importanza. Eppure, dentro siamo consapevoli di star sopprimendo qualcosa di grande e che nel profondo ci fa stare male.
Con il tempo però, quel dolore finisce col venire fuori nei modi e nelle dinamiche che ci espongono a seri rischi. Quando non siamo consapevoli delle nostre emozioni, e non siamo quindi in grado di gestire quel carico di emozioni che vengono fuori da noi, finiamo completamente in balia di un turbinio emotivo che può diventare invalidante. Quali sintomi manifestano che abbiamo un trauma irrisolto? E cosa possiamo fare per andare avanti?
I sintomi invalidanti del trauma irrisolto
Come si manifesta un trauma irrisolto? Spesso, quelli che pensiamo siano ‘banali sintomi’ difficili da ricondurre a qualcosa nello specifico, sono proprio una chiara manifestazione di quel malessere interiore che vengono fuori proprio così:
- Attacchi di panico: un attacco di panico si manifesta quando ci percepiamo in pericolo, quando non ci sentiamo al sicuro e pensiamo alla situazione peggiore nella quale possiamo trovarci in quel preciso istante. L’attacco di panico è uno stato che ci mette in allerta, ci conduce a cercare una via di fuga da quella situazione che in quel momento ci pare soffocante
- Pensieri autodistruttivi: quell’evento negativo, traumatico, ha cambiato la percezione del sé. A quel punto, la persona traumatizzata non riesce a rivolgere a sé stessa parole di affetto e comprensione perché quel sentimento di vergogna, rabbia ed indignazione prendono il sopravvento tanto da far calare drasticamente la propria autostima
- Depressione: lo stress emotivo al quale si è sottoposti durante e soprattutto a seguito di un evento traumatico, conducono la persona a vivere situazioni emotive altalenanti. Basta un niente per chiudersi in sé stessi, sentirsi sopraffatti da quei pensieri e da quelle emozioni negative, chiara manifestazione di un ‘io’ interiore sofferente
- Disturbi del sonno: incubi ricorrenti costringono la vittima a rivivere più e più volte il medesimo episodio inibendo il sonno e disturbando la qualità del riposo
- Stato di allerta permanente: una persona che ha subito un trauma sarà sempre in allerta perché, ritornando al punto 1, si sentirà continuamente in pericolo
- Malattie psicosomatiche: i traumi non si manifestano solamente a livello cognitivo ed emotivo ma prendono forma anche attraverso manifestazioni fisiche come emicrania, pressione alta, sfoghi cutanei, pressione alta, livelli di cortisolo altissimi
- Tendenza a non affrontare situazioni problematiche: quando si vive un evento traumatico si cercherà, tutte le volte in cui si percepirà il pericolo, di evitare quella situazione invalidante e problematica in grado di generare ansia e paura
- Autolesionismo: un male fisico provocato per dare sfogo a quel dolore interiore che a poco a poco non fa che venire fuori generando un malessere generale. Le persone che vivono in un forte stato di angoscia, depressione, ansia a causa di un trauma subito, trovano nell’autolesionismo un modo per provare sollievo da quel dolore lacerante
Cosa fare in questi casi
Quando un trauma cresce dentro di noi, abbiamo sempre più difficoltà a dargli voce. Piuttosto, alimentiamo quel dolore portandolo dentro. Ma a lungo andare, questo diventa fortemente invalidante ed è allora il caso di fare qualcosa perché è necessario riprendere in mano la propria vita.
- Spesso, parlare con qualcuno che abbiamo al nostro fianco ci da timore e ci inibisce, per cui la figura di un professionista pronto ad ascoltarci può essere la soluzione migliore per dare voce al problema. Chiedere aiuto non è mai sbagliato
- Intraprendere un percorso di guarigione interiore con un esperto, ci permette di dare sfogo a ciò che fino a quel momento abbiamo trattenuto dentro di noi. Dargli voce, significa indebolire quel dolore per accrescere la propria consapevolezza
- Allo stesso modo, se qualcuno intorno a noi dovesse aver subito un trauma fortemente invalidante, potremmo aiutarlo cercando di aprirci all’ascolto senza dare etichette, senza giudicare ciò che ci sta dicendo. Molto spesso, la paura di essere giudicati inibisce ancora di più. Non far sentire sbagliato l’altro, è il primo passo per permettergli di lasciarsi andare ed a poco a poco, guarire