Siete pronti a chiedere i danni per una vacanza che non ha assolutamente soddisfatto le vostre aspettative? Ecco la sentenza che cambia tutto
Andare in vacanza è sempre una bellissima esperienza. Conosciamo posti nuovi, ci immergiamo in realtà diverse dalla nostra, ci possiamo rilassare! Già, ma cosa succede se invece tutto è inaspettatamente spiacevole?
Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di fare una vacanza e tornare a casa completamente insoddisfatti. L’albergo non rispondeva alle nostre aspettative. La città non era accogliente, non c’erano attività o facilitazioni per i turisti, le strutture ricettive si sono approfittate del nostro essere vacanzieri e ci hanno fatto pagare il triplo un caffé… Succede. Ma ora, invece di poterci solo lamentare, pare che arrivi la possibilità di chiedere i danni!
Conoscete il buon vecchio detto “soddisfatti o rimborsati”? Bene. Ora possiamo metterlo in pratica anche con le vacanze che, a nostro gusto, non sono state per niente soddisfacenti. A dare il via a questa possibilità è stata una sentenza della Corte di Cassazione a seguito della denuncia di una coppia di turisti.
I due avevano acquistato un pacchetto per una vacanza all inclusve a Cuba. Una spesa sicuramente importante e con delle aspettative di un certo tipo visto che questa destinazione non si raggiunge mica tutti i giorni e con facilità. I due però, una volta arrivati sul posto, si sono trovati davanti ad una situazione di degrado non accettabile. Camera sporca, piscina con bottiglie che galleggiavano all’interno…
La coppia ha documentato tutto e, una volta tornati in Italia, a fronte di una spesa importante effettuata per acquistare quel pacchetto, ha deciso di rivolgersi al tribunale. Le vicende giudiziarie, come spesso succede, sono andate molto per le lunghe e, alla fine, la Corte di Cassazione ha preso una decisione storica che potrebbe influenzare anche i futuri casi come questo. Il giudice di appello della Suprema Corte, infatti, ha ripreso in mano il caso e ha analizzato questa volta il “danno non patrimoniale”. Ossia una situazione che, al di là dei soldi spesi in qualcosa che non corrispondeva il vero, ha ferito il valore intrinseco della persona che, sia sa, è protetto dalla Costituzione. Ed ecco che la coppia ha ottenuto un successo e la Cassazione ha dato loro ragione. I danni causati dalla vacanza che non rispettavano le promesse del tour operator, rientravano quindi in una violazione dei diritti della persona e, per questo, meritavano di essere risarciti.
Una lunga strada quella percorsa dai due turisti, ma alla fine questa sentenza è veramente storica perché finalmente anche i vacanzieri sono tutelati davanti ad agenzie o tour operator che promettono il falso.
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