Poche persone sanno quali sono i cibi da non mangiare dopo aver assunto un antinfiammatorio. Annullano l’effetto del medicinale.
Se alcuni alimenti riescono a combattere un’infiammazione, altri la acutizzano. Ecco perché la dieta assume un ruolo fondamentale soprattutto in caso di infiammazioni croniche.
Le ricerche mediche hanno appurato come diversi alimenti abbiano proprietà anti-infiammatorie mentre altri provochino infiammazioni. Ricordiamo che l’infiammazione nasce dall’attivazione del sistema immunitario nel momento in cui rileva la presenza di qualcosa di estraneo come un microbo, un prodotto chimico, il polline delle piante. In genere gli attacchi sono intermittenti e mirati alla minaccia reale e sono volti alla difesa della salute dell’organismo.
Può accadere che l’infiammazione duri a lungo anche se non vi è più una reale minaccia. Si verifica quando si soffre di patologie quali l’artrite, il cancro, l’Alzheimer, la depressione, le malattie cardiache, la PFAPA (febbre periodica). I pazienti cercano di curare la patologia con i medicinali seguendo i consigli dei medici ma spesso si può dare una mano al proprio organismo con l’alimentazione. La dieta giusta diventa fondamentale specialmente se si assumono antinfiammatori dato che mangiare in modo scorretto diminuirebbe l’effetto del farmaco.
Quali alimenti assumere dopo aver preso un antinfiammatorio
Le ricerche scientifiche hanno dimostrato come alcuni alimenti peggiorino gli stati infiammatori di pazienti affetti da infiammazioni croniche. I rischi per la salute non devono essere sottovalutati. Alimentando l’infiammazione si rischia di sviluppare il diabete di tipo 2 o malattie cardiache.
Influiscono negativamente
- i carboidrati raffinati come il pane bianco e i dolci,
- le patatine fritte,
- il cibo fritto in generale,
- le bevande zuccherate e la soda,
- la carne rossa e la carne lavorata,
- la margarina e lo strutto.
Si tratta di alimenti che causano anche un aumento del peso, fattore di rischio per l’infiammazione. Di contro, aiutano a combattere le infiammazioni
- i pomodori,
- l’olio d’oliva,
- le verdure a foglia verde (spinaci e cavoli),
- la frutta secca (mandorle e noci),
- i pesci grassi (sgombro, tonno, sardine e salmone),
- frutta (mirtilli, fragole, arance e ciliegie).
Una dieta generale sana, dunque, è alla base di una riduzione dei livelli generali di infiammazione. Antiossidanti e polifenoli naturali presenti in frutta e verdura rappresentano un grande aiuto per i pazienti con malattie infiammatorie croniche. Un grande “sì” alla dieta mediterranea, ottima per contrastare le infiammazioni soprattutto quando si assumono medicinali antinfiammatori. Ne trarrà giovamento non solo il corpo ma anche la mente. L’umore migliorerà così come la qualità della vita.