Da dopodomani l’Inps darà il via a un’operazione che coinvolge centinaia di Comuni italiani: ecco di cosa si tratta.
Nei giorni scorsi il meteo è virato bruscamente al freddo un po’ in tutta Italia, ma almeno per l’Inps settembre sarà un mese operativamente molto caldo. L’ente previdenziale sta per recapitare a centinaia di Comuni italiani migliaia di Carte acquisti. Si tratta di nuove assegnazioni dopo quelle già effettuate a luglio, di cui hanno beneficiato migliaia di cittadini. Contestualmente, però, l’Inps provvederà anche a richiedere rimborsi ad alcune categorie di persone. Vediamo insieme tutti i dettagli dell’operazione.
Innanzitutto ricordiamo che la nuova Carta Acquisti Dedicata a te 2023 spetta a chi risiede in Italia, è iscritto all’Anagrafe comunale, ha un Isee ordinario non superiore a 15mila euro e fa parte di un nucleo familiare composto da almeno 3 persone. L’importo del sussidio ammonta a complessivi 382,50 euro. Un piccolo aiuto sicuramente gradito alle migliaia di nostri connazionali che stanno per riceverlo. Ma guai ai “furbetti”: c’è anche chi rischia di dover rimborsare la carta acquisti già ricevuta.
Tutti i numeri della Carta Acquisti recapitata dall’Inps
Dopo aver pubblicato lo scorso luglio le graduatorie finali dei beneficiari, l’Inps ha reso noto che ci sono ancora 5.520 Carte da assegnare in 638 Comuni. E l’operazione prenderà appunto il via a settembre. Entro il giorno 7 i Comuni interessati riceveranno le liste dei beneficiari, i quali dovranno poi ritirarle presso gli uffici postali. Sempre a settembre sono attese ulteriori modifiche per la platea di beneficiari della Carta Acquisti.
La misura è concessa in caso di Isee entro i 15mila, ma solo per i nuclei familiari composti da almeno tre persone. E sono esclusi dal contributo i precettori di reddito di cittadinanza, reddito di inclusione, cassa integrazione guadagni-CIG, indennità di disoccupazione Naspi e Dis Coll, indennità di mobilità e qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Niente Carta Acquisti, inoltre, se almeno uno dei componenti è percettore di Assicurazione Sociale per l’Impiego, fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito o altra forma di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.
L’idea per il futuro è quella di ampliare la platea dei beneficiari della misura, sia per la composizione familiare (eliminando il vincolo della presenza di tre membri), sia riguardo all’erogazione di altri aiuti (chi beneficia già di forme di sostegno al reddito potrebbe comunque essere in condizioni di bisogno). Inoltre, l’importo della misura dovrebbe passare (ma non per tutti) da 382,50 euro a 500 euro, con la possibilità di usarla anche per voci di spesa attualmente escluse, come alcuni farmaci. Tutto ciò sarà possibile anche grazie a una stretta sui controlli da parte dell’Inps. I furbetti “sono” avvisati.