A quanto pare la Sicilia e la Sardegna non faranno più parte dell’Italia: è deciso. Che cosa vogliamo dire con questa frase?
L’Italia ha sempre avuto diversi problemi con alcune regioni. In particolar modo con le coste, che si sono aggravate con il passare del tempo. Il Governo non è mai riuscito a trovare una soluzione al problema, motivo per cui si è ingigantito. Ora tutto potrebbe cambiare grazie ad una nuova idea.
Come sappiamo la tutela delle coste è uno degli argomenti più discussi del momento. Gli effetti climatici hanno messo alle strette l’economia connessa alle spiagge, quindi agli stabilimenti balneari e alle zone protette. Purtroppo l’ambiente delle coste è soggetto a numerosi fenomeni naturali che lo danneggiano. Questo significa che servono degli interventi rapidi per impedire che i territori vengano distrutti ulteriormente.
L’Ispra ha lanciato i nuovi dati per parlare dell’attuale situazione delle coste italiane del meridione, come la Sicilia o la Sardegna per esempio. Il numero degli eventi meteorologici che hanno danneggiato queste zone sono immensi. 712 su 1.732 eventi totali sono stati disastrosi, che in una percentuale sarebbero il 41,1%. Non si parla soltanto di distruzione ambientale, ma anche di inondazioni e di problemi legati agli edifici delle zone costiere.
Alla luce di queste informazioni, Legambiente ha riferito di aver proposto alcune idee per aumentare la protezione delle coste italiane. Sarà una buona occasione per approvare il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. Così si avrà la possibilità di utilizzare tutte le risorse finanziarie per l’impiego di alcuni strumenti necessari. Ma non è questa la loro principale idea: le proposte in ballo sono davvero tante.
Innanzitutto si vorrebbe arrestare la creazione di opere nella zone costiere ed interrompere l’estrazione di materiale dalle coste. Infatti le continue operazioni di installazione hanno causato non pochi problemi ai territori costieri, che purtroppo ne stanno risentendo in questo periodo. L’obiettivo è quello di vietare nuove costruzioni nelle coste italiane almeno fino al 2050, così da renderle libere da progetti che le distruggerebbero di più.
Legambiente riferisce anche che le persone dovranno avere la libertà di visitare tutte le spiagge italiane, eccetto quelle considerate a rischio. Si parla di una percentuale pari al 50%, per cui non è molto alta. Inoltre andranno migliorati anche i sistemi di collettamento e depurazione dell’acqua, altro argomento molto spinoso da affrontare.
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