Puglia è allarme nelle fogne: trovate droghe di ogni genere nelle acque reflue

In Puglia c’è grande preoccupazione per ciò che è stato trovato all’interno delle fogne, in particolar modo nelle acque reflue.

In tutte le città del mondo è fondamentale possedere un impianto di fognatura adeguato, che comprenda anche un complesso sistema di canalizzazioni sotterranee per smaltire le acque reflue. Ma qual è l’origine delle fogne? Secondo gli storici le prime fognature risalgono addirittura al 2500-2000 a.C, e sono state rinvenute a Mohenjo-daro in Pakistan. Inoltre, l’impianto di fognatura era interamente realizzato in mattoni, grazie ai quali raccoglieva le acque reflue delle abitazioni e le convogliava fuori dal centro urbano.

allarme in puglia per droghe nella fogna
Trovate droghe nella fogna – turiweb.it

Tuttavia, le fognature migliori dell’antichità le costruirono i romani dal VII secolo a.C in poi: la loro efficienza era talmente elevata da riuscire a convogliare verso il fiume Tevere tutti i liquami, le acque reflue e le acque superficiali di una metropoli da 1 milione di abitanti come Roma.

Allarme in Puglia: droghe nelle acque reflue

Il modo migliore per capire dove si consuma più droga in un territorio è studiare le fogne, come dimostra una ricerca realizzata dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, la quale afferma che gli scarti umani presenti negli impianti di fognatura possono rivelare delle sconcertanti verità. Infatti, analizzando i resti rinvenuti nelle fogne di grandi città come Milano, i ricercatori hanno scoperto che ci sono dei luoghi in cui si fa maggiormente uso di cocaina, amfetamina, ecstasy, eroina ecc. E non solo: in talune zone si assumono persino delle sostanze nuove, come ad esempio le psicoattive. Pertanto, studiare gli scarti umani nelle fogne è diventato fondamentale, soprattutto per capire se sul territorio italiano siano arrivate delle sostanze mai viste prima.

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Sostanze stupefacenti – turiweb.it

Perciò è nato il progetto chiamato “Acque reflue”, il quale si distribuisce sulla penisola italiana con l’obiettivo di controllare il consumo di stupefacenti in 33 centri urbani, analizzando i dati epidemiologici delle acque reflue che scorrono all’interno degli impianti di fognatura. In più, si raccolgono dei campioni di residui metabolici, che comunemente possono essere chiamati con il termine “scarti umani”. Per quanto riguarda i campioni prelevati dalle fogne di Bari e di Trani, i risultati affermano che in queste due città pugliesi il consumo di sostanze stupefacenti è nella norma, e non sono presenti dei picchi anomali ogni 1000 abitanti. Tuttavia, potrebbe esserci una leggera preoccupazione per Trani, poiché tra il 2020 e il 2022 è aumentato il consumo di cocaina, rispetto alla media nazionale. Naturalmente, non sono stati rilevati dati estremamente preoccupanti, quindi è una situazione non allarmante ma da tenere comunque sotto controllo.

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