Se siete andati in vacanza in Puglia e vi siete accorti dei prezzi esorbitanti della benzina, ecco il motivo dietro a questa situazione.
Siamo ancora nel bel mezzo della stagione delle vacanze estive e sono tantissimi gli italiani che se le stanno godendo proprio in questi giorni. Sebbene ci sia chi ama la montagna e i suoi sentieri scoscesi, molti adorano il mare e per loro non c’è altra definizione di vacanza se non quella con i piedi a mollo e il sole che abbronza la pelle nuda. Se quest’anno avete scelto la Puglia, vi sarete sicuramente accorti del prezzo della benzina: ecco perché è così alto.
In realtà, tutta l’Italia sta vivendo forti rincari per quanto riguarda la benzina. La Puglia in particolare, però, si attesta come la regione dove questo carburante costa di più e il Codacons ha fatto un esposto alle procure regionali contro il Ministero dell’Economia, i distributori e i grossisti per speculazione da aggiotaggio ed appropriazione indebita. Ecco però il motivo dietro a questi prezzi folli.
Il costo della benzina in Puglia: ecco perché è così alto
Secondo Giuseppe Greco, coordinatore regionale di AssoPetroli intervistato da Radio Norba, il prezzo della benzina in Puglia è così alto a causa della concomitanza di due fattori. Il primo è la base carico della raffineria di Taranto e il secondo è l‘erogazione media delle stazioni di servizio: pur essendo numerose sul territorio regionale, hanno un erogato basso. Di conseguenza, quindi, i gestori ricercano la marginalità di uno o di due centesimi: questi, però, sono l’ultimo passo della filiera.
Dopo l’estrazione del petrolio e la sua raffinazione, questo va alle stazioni di servizio, le quali subiscono i costi industriali di categoria: secondo Greco, infatti, i gestori guadagnano al massimo quattro o cinque centesimi al litro. Innegabile poi l’aumento su scala nazionale dovuto soprattutto alle riduzioni delle esportazioni di petrolio da parte della Russia e dell’Arabia Saudita, che hanno comportato aumenti non solo in Italia ma anche in altre nazioni del mondo che, come noi, dipendevano fortemente da queste due nazioni.
Per cercare di aiutare gli italiani nel sostenere i rincari, il governo ha approvato fino al 31 dicembre 2023 il bonus carburante, che viene emesso sottoforma di voucher da 200 euro dal datore di lavoro ai propri dipendenti, se vuole farlo. Si discute poi del taglio delle accise, questione molto complessa: a gennaio 2024 con la Legge di Bilancio cambieranno molte cose.