In Puglia non si è ancora placata la polemica sul costo di uno dei piatti più amati del territorio pugliese. Ma qual è il prezzo reale?
La cucina pugliese è una delle più buone e salutari d’Italia, poiché la maggior parte dei piatti tipici sono naturali e provengono dalla terra e dal mare. Alcuni dei quali sono le orecchiette fatte in casa, riso con patate e cozze, la buonissima focaccia barese, il polpo alla pignata ecc. In modo particolare, le orecchiette sono realizzate a forma di conchiglie e contengono la farina di grano duro e acqua.
Inoltre, sono considerate dei veri propri simboli della Regione Puglia, insieme ad altri piatti tipici come il purè di fave e cicorie. Quest’ultimo è un piatto molto semplice e genuino, costituito da un purè di fave molto saporito, il quale viene ottenuto dopo aver schiacciato e cotto le fave fresche.
Il costo di un piatto tipico pugliese
Il famoso quotidiano italiano Il Corriere della Sera si sta dedicando soprattutto all’estate pugliese, in modo particolare sui costi delle vacanze e sui prezzi dei piatti tipici della Puglia. Pertanto, secondo i giornalisti il cibo di qualità pugliese costa sempre di più e, al contempo, diminuiscono coloro che possono permettersi tali spese.
Inoltre, ciò che potrebbe aver fatto balzare alle stelle i prezzi è il divieto di portare da casa il cibo, per mangiarlo all’interno di un lido. Infatti, molti stabilimenti hanno deciso di mettere l’obbligo di pranzare o di cenare nei loro ristoranti, perciò alcuni potrebbero aver incominciato ad alzare il valore dei menu. Chiaramente, quando qualcuno alza i prezzi crea senza saperlo un effetto a catena, cioè contemporaneamente anche gli altri ristoranti e i vari supermercati incominciano ad adeguarsi, alzando anche loro i prezzi.
In questo modo, in pochissimo tempo, ci si ritrova in un paese con un costo della vita raddoppiato. Per la precisione, ci sono alcuni piatti tipici pugliesi che hanno subìto una maggiore espansione dei costi, rispetto ad altri. Uno dei quali è la famosa insalata di mare, che ha un costo che va dalle 12 alle 20 euro. Ciò che stupisce maggiormente sono i controllori dei lidi, che “illegalmente” fermano i clienti con le borse termiche all’ingresso, impedendo loro di entrare con queste borse. Ma per quale motivo? I proprietari degli stabilimenti sanno benissimo che molte persone conservano il cibo all’interno delle borse termiche, quindi se decidessero di farle passare non pranzerebbero nei loro ristoranti.
Perciò, i controllori hanno l’obbligo di far entrare i clienti senza borsa termica. Tuttavia, un avvocato del Codacons di Bari ha affermato che nessuno può impedire ad un individuo di entrare in un lido con la sua borsa termica, quindi ciò che fanno questi controllori è sbagliato. Fortunatamente, per la prossima stagione estiva 2024 si cercherà di contrastare questi aumenti di costi, e anche gli illegali controlli all’ingresso dei lidi.