Non solo spettacolo e grande musica. Al concerto di Travis Scott qualcuno lancia spray al peperoncino: il racconto di un ragazzo che ha dato una mano.
Un concerto che farà parlare per molto tempo quello di Travis Scott, famoso rapper americano che, il 7 agosto, si è esibito davanti a migliaia di persone al Circo Massimo di Roma.
La folla oceanica ha reso questo evento uno dei più attesi e di successo per la Capitale, ma non tutto è andato per il meglio. Durate il concerto, infatti, qualcuno ha pensato bene di utilizzare uno spray al peperoncino, forse per divertimento, o per una gravissima e maniacale ricerca di caos e pericolo. La conta degli intossicati, infatti, parla chiaro, ben 60. Ma oltre all’irresponsabile (o irresponsabili?) autore del gesto, spicca il coraggio di un’altra persona che, incurante del pericolo, ha prestato soccorso e aiutato molte persone a mettersi al sicuro.
Il protagonista della storia è Daniele, ragazzo di 19 anni ancora da compiere che ha ricoperto un ruolo fondamentale nella grande serata di Travis Scott. Intervistato da Notizie.com, Daniele ha spiegato com’è riuscito a dare una mano, pur non essendo preparato a situazioni di questo tipo. L’effetto dello spray urticante, infatti, ha provocato il panico generale tra i ragazzi coinvolti, rappresentando un pericolo potenzialmente fatale. Ed è qui che è entrato in scena Daniele. A Notizie.com spiega infatti che, nonostante fosse spaventatissimo, ha deciso di indossare una bandana sul viso e, insieme ad altri amici e volontari, ha creato un corridoio di sicurezza.
Daniele racconta che era lì, a pochi metri da chi ha iniziato a spruzzare lo spray al peperoncino. Subito si era diffuso il panico, e un fiume di gente ha iniziato a fuggire. Il ragazzo, non ancora diciannovenne, spiega che gli occhi bruciavano e la gola era sempre più irritata. La paura è palpabile anche dalle parole usate per raccontarla, ed è ben comprensibile come il panico in queste situazioni prenda il sopravvento. Ma la svolta della storia arriva proprio in questo momento: Daniele riesce a riprendere il controllo, si copre il viso con un bandana e, insieme ad altri ragazzi, creno “un corridoio di emergenza improvvisato. In questo modo, le persone che stavano correndo hanno trovato facilmente una via di fuga.
Il panico si era già diffuso e, infatti, molte ragazze e ragazzi sono stati sbalzati a terra e travolti. Ma il corridoio di emergenza creato da Daniele e da altri amici ha impedito che la sensazione di panico si diffondesse, creando un po’ di ordine nel caos della paura. Un episodio che, secondo il racconto di Daniele, fa emergere qualche dubbio sull’organizzazione della sicurezza. Già alle 19, racconta il giovane, alcuni ragazzi si erano sentiti male per via del pochissimo spazio che c’era. Persino sui controlli all’ingresso ci sono state evidenti disattenzioni.
Chi ha controllato lo zaino della persona che ha utilizzato lo spray al peperoncino? Perché nessuno all’entrata del Circo Massimo è riuscito ad intercettare quell’oggetto che avrebbe potuto causare un esito ben più tragico? Domande che, probabilmente, rimarranno senza risposta. Ciò che sicuramente rimane, invece, è il coraggio di Daniele e dei suoi amici.
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