Se scopri questa informazione sulla tua bolletta non pagarla: non è più necessario. Di quale caso parliamo?
Il pagamento delle bollette è una delle tasse da cui non possiamo esimerci. Evitarlo ci porterebbe ad affrontare dei problemi molto difficili da risolvere. In questo caso gli sgravi fiscali non potrebbero essere archiviati tanto facilmente, e oltre a questo non potremmo più usare il servizio. L’elettricità, l’acqua e il gas verrebbero a mancare.
Ma ci sono alcuni casi in cui non è necessario pagare la bolletta. Questo perché subentra la prescrizione, che tutela l’utente ed evita di fargli saldare una bolletta ad un fornitore che non deve ricevere il suo denaro. Non tutti conoscono questa particolare misura di legge, motivo per cui finiscono con il pagare una bolletta che era caduta in prescrizione ormai da tanto tempo. Quand’è che non è più importante saldare una bolletta?
Bolletta caduta in prescrizione, ecco quando non devi più pagarla: tieni a mente il tempo
Per chi non lo sapesse la prescrizione è una cancellazione della richiesta di pagamento delle bollette da parte del fornitore. La legge prevede che se la richiesta di pagamento non viene esercitata entro un certo lasso di tempo, non è più necessaria pagarla. In altre parole è una data di scadenza che deve essere rispettata e che, di solito, viene superata quando si cambia il proprio fornitore e l’ultima bolletta non è stata più pagata. Non è invece possibile ignorare le bollette dell’attuale fornitore.
La durata di una prescrizione è di 10 anni, ma in alcuni casi è più breve. Per gli affitti o gli interessi decade a cinque anni, mentre per le retribuzioni a tre anni. Arriva ad un solo anno quando si tratta di pagare una rata per dei premi assicurativi o per la rescissione di un contratto. Nel caso delle bollette della luce, del gas e dell’acqua la prescrizione scade dopo due anni. Significa che con il decadimento della prescrizione non sarà più necessario pagare le bollette vecchie.
In passato la prescrizione delle bollette era fissata a cinque anni. Ma grazie alla nuova legge di bilancio del 2018 e del 2020, con le successive integrazioni da parte dell’ARERA per quanto riguarda la luce e il gas, la data di scadenza è cambiata. Queste informazioni sono utili soltanto per quelle persone che hanno cambiato il proprio fornitore da anni, e che ogni tanto vengono ricontattare da quello precedente. In caso di insistenza o minacce è importante rivolgersi ad un avvocato per avviare una causa legale contro il fornitore.