Siamo stati punti dalla tracina? Invece di andare in panico, è bene essere lucidi e seguire attentamente queste indicazioni salvavita.
In molti saranno in vacanza, mentre tanti altri le avranno già fatte da un pezzo e poi c’è chi ancora deve partire. Se da un lato c’è chi preferisce la montagna, per poter goder della frescura, dall’altro lato c’è chi non riesce a rinunciare alla brezza del mare. Ebbene, proprio in questa occasione è possibile fare un incontro ravvicinato con diversi pesci e, nel peggiore dei casi, essere anche morsi dagli stessi.
In questo caso vogliamo parlare di un pesce forse non noto a molti, ma che comunque è sempre bene tenere alla larga: la tracina. Conosciuto anche come pesce ragno, la sua puntura è molto dolorosa, anche se non gravissima. Tuttavia, non bisogna mai prendere sotto gamba un morso di pesce nemmeno se sembra banale. Ecco, dunque, alcuni accorgimenti da seguire.
In pratica, la tracina quando morde lascia un pizzico pieno di dolore nella sua vittima. Questo dolore, però, non va a diminuire e, quindi, scomparire nel giro di poco tempo, ma si intensifica sempre di più in base alla tossina trasmessa. Tra l’altro, bisogna anche prendere in considerazione il numero degli aculei che hanno perforato la nostra pelle.
Oltre al dolore, si sentirà pulsare la zona interessata, per poi vederla diventare rossa e gonfia. Il dolore non si ferma lì e inizia ad interessare tutto l’arto, visto che, spesso e volentieri, sono proprio le mani e i piedi ad essere colpiti. Tuttavia può succedere che si possa svenire, oppure si possa avere la febbre, il senso di nausea e di vomito. In totale possiamo dire che il dolore dura più di un giorno.
Quali sono le indicazioni salvavita che possono essere di grande aiuto? Iniziando a conoscere il veleno della tracina, possiamo dire che è di natura proteica. Detto ciò, quando si viene punti l’unica cosa che può aiutarci è il calore. In pratica, la cosa più importante da fare è anche quella più semplice: bisogna immergere la zona interessata dalla puntura in acqua molto calda, che arrivi ad un massimo di 40 gradi.
Nel caso in cui l’acqua non sia disponibile, allora si può immergere l’arto nella sabbia bollente. Di conseguenza, non bisogna mai e poi mai applicare il ghiaccio poiché questo renderebbe l’azione delle tossine immutata. Inutile usare anche i rimedi più semplici come l’aceto, l’ammoniaca, l’alcool per disinfettare oppure l’urina. Poi, dopo che il dolore sarà passato, si può pensare di togliere le spine dalla pelle.
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