Intesa Sanpaolo, bufera interna: sta succedendo di tutto. Chi rischia in questa situazione

Brutte notizie per Intesa SanPaolo: è in atto una vera e propria bufera interna. Ecco cosa sta accadendo e quali sono i rischi.

Per Intesa Sanpaolo ci sono brutte notizie all’orizzonte dopo le indagini scattate su Gaetano Micciché, per tentata estorsione ad un imprenditore. L’attuale Presidente del gruppo Intesa San Paolo ha ricevuto un avviso di garanzia, e anche altri cinque imprenditori del gruppo.

intesa sanpaolo: il caso
Intesa Sanpaolo – Turiweb.it

La procura di Pescara ha avviato un’indagine nei confronti di Gaetano Micciché, attuale Presidente della Imi Gruppo Intesa San Paolo.

A quanto pare il presidente è indagato per tentata estorsione ai danni di un imprenditore. Negli scorsi giorni l’ex presidente della Lega Serie A e fratello dello storico braccio destro di Silvio Berlusconi ha ricevuto un avviso di garanzia.

Scopriamo quali sono le ragioni che hanno dato il via all’indagine da parte della procura di Pescara.

Intesa SanPaolo: cosa sta accadendo e quali sono i rischi

Sapere che il presidente del gruppo bancario Intesa Sanpaolo è indagato per presunta estorsione ad un imprenditore deve essere preoccupante per molti clienti. Tuttavia, ci teniamo a precisare che per il momento sono state avviate le indagini e Micciché presidente ha solo ricevuto un avviso di garanzia. Inoltre le questioni private e personali non possono in alcun modo incidere sulla gestione di un gruppo imprenditoriale bancario tra i più importanti d’Italia.

intesa sanpaolo: l'accusa
Indagine in corso – Turiweb.it

Il procedimento nasce da una denuncia nei confronti di Gaetano Micciché che parte dalla presunta vittima. Si tratterebbe di un imprenditore immobiliare e delle energie rinnovabili che denuncia il presidente del gruppo Intesa San Paolo per una tentata estorsione.

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l’accaduto che sembra partire da una disputa legale tra UBI Banca (entrata nel gruppo Intesa San Paolo in seguito ad una fusione) e l’imprenditore in questione.

La vicenda farebbe riferimento ad una fideiussione, che è scaturita in seguito ad una sentenza della Corte d’Appello di Torino. Ma la vicenda è andata avanti negli anni, secondo quanto sostiene la vittima, e per via delle tante segnalazioni nei suoi confronti da parte della banca alla centrale rischi della Banca d’Italia, la sua attività imprenditoriale si è bloccata. In questo modo la vittima non ha avuto più accesso a nessuna forma di prestito.

Da qui è iniziata una nuova fase. Successivamente l’imprenditore ha ottenuto un mutuo per l’acquisto di un’abitazione. In seguito a degli accertamenti l’immobile è risultato abusivo, sebbene la condizione non sia stata rilevata dalla banca al momento della stipula del contratto.

In seguito al mancato pagamento di alcune rate del mutuo, la banca ha attivato la procedura esecutiva immobiliare e l’imprenditore ha chiesto la liquidazione della polizza assicurativa salva muto.

Nel tentativo di evitare la liquidazione la banca avrebbe adottato degli espedienti finalizzati a costringere l’uomo ad accettare delle proposte al ribasso: da qui nasce l’accusa di estorsione.

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