La Commissione Europea fa indagini su Microsoft, l’azienda potrebbe aver utilizzato una tattica per superare la concorrenza.
La novità inserita da Microsoft ha fatto sorgere diversi dubbi alla Commissione Europea. Adesso sono iniziate le indagini sulla strategia scelta dal colosso per capire se abbia violato i limiti concessi dall’AntiTrust. Microsoft da tempo ha puntato su Teams, in particolare dal periodo Covid che ha visto tante università e aziende in difficoltà trovando soluzione con le videochiamate. L’idea del colosso è stata quindi quella di creare non un supporto per i contatti familiari e amicali, bensì piattaforme stabili in grado di mantenere diversi dispositivi collegati permettendo conferenze e incontri lavorativi online, ma anche lezioni universitarie e di corsi di vario genere.
Proprio per implementare il concetto da associare a Teams, Microsoft ha aggiunto l’app nel pacchetto Office. Come a dire: completa i tuoi strumenti di lavoro utilizzando Teams per collegarti ai progetti dei tuoi colleghi. È proprio questa mossa che non convince la Commissione Europea, che adesso vuole capire meglio perché l’app per la collaborazione Teams si trovi anche nelle suite per aziende Office 365 e Microsoft 365, e ha avviato un’indagine formale per valutare se Microsoft possa aver violato le regole di concorrenza dell’Unione Europea.
Il retroscena di questa indagine è una denuncia del 14 luglio 2020 presentata da Slack contro Microsoft per il presunto vincolo illegale tra Teams e le suite Office di Microsoft. Secondo Slack, la presenza di Teams nelle suite Office favorirebbe l’app per la collaborazione di Microsoft a scapito di quelle della concorrenza, appunto sfruttando la popolarità di Office.
La Commissione Europea la vede allo stesso modo perché teme che Microsoft possa abusare e difendere la propria posizione di mercato nel settore dei software di produttività. Potrebbe non lasciare la possibilità di scegliere o meno l’accesso a tale prodotto una volta essersi abbonati al pacchetto Office, e in questo senso ‘obbligare’ e ‘direzionare’ eccessivamente all’utilizzo di Teams rispetto alle app concorrenti che godono delle stesse funzionalità. L’indagine avviata dalla Commissione in tal senso non ha un termine legale, ma sarà diritto della Commissione capirci di più e poi espletare il consequenziale verdetto per il colosso per garantire i pieni diritti alle altre aziende di non venire scoraggiate dalla forza imperante del colosso che gode del predominio del pacchetto Office utilizzato da tutto il mondo per i lavori d’ufficio.
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