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Attualità

Quando è possibile non pagare per andare al mare (non solo su spiaggia libera)

Published by
Valeria Bellagamba

Ecco quando è possibile non pagare per andare al mare (non solo su spiaggia libera). Le informazioni che non tutti conoscono.

Lo sapevate che potete andare in spiaggia senza pagare anche dove c’è uno stabilimento balneare? Ad alcune condizioni, naturalmente, ma nessuno può vietarvi di fare il bagno. Anche se non siete clienti di quello stabilimento. La legge è chiara, anche se non sempre applicata in modo corretto, ma è bene conoscere i propri diritti quando si va al mare. Diritti che molti, troppi non conoscono.

Quando è possibile non pagare per andare in spiaggia? Turiweb.it

Non solo doveri, in spiaggia i bagnanti hanno anche dei diritti che, purtroppo, negli anni sono stati ridotti se non addirittura cancellati, da cattive abitudini e alcuni abusi. Le spiagge, infatti, occorre sempre ricordarlo, appartengono al demanio dello Stato italiano, dunque sono un bene pubblico che appartiene a tutti. Non sono di proprietà degli stabilimenti balneari o degli alberghi e locali che hanno strutture o si affacciano sulle spiagge stesse.

Salvo i casi eccezionali di spiagge private, in Italia le spiagge in genere sono pubbliche e devono essere accessibili a tutti. Non possono essere installati cancelli o recinti per bloccarne l’ingresso e nemmeno richiedere il pagamento di biglietti per il semplice accesso. Là dove ci sono stabilimenti balneari, si paga l’utilizzo di ombrelloni, sedie, sdraio, lettini, gazebo, tavolini e altri servizi dello stabilimento ma non il semplice accesso alla spiaggia, che dove venga fatto pagare dallo stabilimento è un abuso.

Diverso, poi, è il caso delle spiagge a numero chiuso, con pagamento di una tariffa giornaliera di ingresso. In questi casi, si tratta di misure introdotte dai singoli comuni per preservare l’integrità di spiagge di pregio e riscuotere una somma per la loro pulizia e il loro mantenimento.

Di seguito vediamo a che condizioni si può usufruire gratuitamente della spiaggia anche dove ci sono gli stabilimenti balneari.

Quando è possibile non pagare per andare al mare, non solo su spiaggia libera

La spiagge italiane sono pubbliche e per questo accessibili a tutti. L’utilizzo delle spiagge libere è gratuito e appunto libero, nel rispetto del decoro, della sicurezza e dell’ordine pubblico. Nelle spiagge con gli stabilimenti balneari si pagano i servizi offerti dagli stabilimenti ma non l’accesso né il transito sulla spiaggia, che devono essere liberi e gratuiti per tutti, come prevede la legge. Gli stabilimenti balneari che fanno pagare accesso e transito commettono un abuso. I bagnanti hanno diritto di attraversare la spiaggia dove si trova lo stabilimento e raggiungere la battigia, il tratto di spiaggia lungo la riva, che deve essere lasciato libero dallo stabilimento per alcuni metri, di solito 5 metri, e che è a disposizione di tutti. Sulla battigia, anche sulla spiaggia dove c’è uno stabilimento balneare, si può transitare e fermarsi liberamente e si può anche fare il bagno.

Si può andare in spiaggia senza pagare anche in uno stabilimento balneare – Turiweb.it

Così prevede espressamente la legge. L’articolo 11 della legge n. 217 del 2011 stabilisce “il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione“. Dunque l’accesso al mare è sempre libero, anche per fare il bagno, anche dove ci sono stabilimenti balneari e non si deve pagare.

Il bagnante lascerà le proprie cose sulla battigia, borse e asciugamani, mentre fa il bagno. Purché non intralci il passaggio. La battigia, infatti, va lasciata libera anche per il transito dei mezzi di soccorso. Pertanto, diventa più difficile la possibilità di stendere il proprio asciugamano sul tratto di battigia e mettersi a prendere il sole, fuori dallo spazio dello stabilimento balneare. Una volta era una prassi comune su alcune spiagge, soprattutto lungo l’Adriatico. Oggi, invece, tra spiaggia occupata dagli stabilimenti, alle volte anche sconfinando sulla battigia, e spazio da lasciare libero per il passaggio e per i mezzi di soccorso, diventa più difficile far valere questo diritto teorico e la legge su questo punto non è molto chiara. Si parla infatti, di fruizione della battigia “anche ai fini della balneazione”. Significa che altre attività sono consentite.

Se lo spazio tra la riva del mare e quello dove stazionano ombrelloni e lettini è abbastanza ampio da consentire il passaggio, e non è occupato dai bambini che giocano, si può provare a fermarsi con il proprio asciugamano, per fare il bagno e prendere il sole. Meglio, comunque informarsi anche sui regolamenti comunali e chiedere al bagnino.

Infine, vi ricordiamo i divieti in spiaggia.

Valeria Bellagamba

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