
Non c’è allarme tumori a Turi.
A gettare acqua sul fuoco ci pensa l’illustre medico, neoassessore provinciale, Onofrio Resta. Le notizie diffuse da Natalino Ventrella circa il fenomeno tumori a Turi potrebbero generare qualche inutile allarmismo. Con dati alla mano, credibili e ufficiali, diffusi dalla Regione Puglia e commentati dall’assessore Resta si scopre che le preoccupazioni sono infondate.
Abbiamo spulciato insieme le tabelle e l’atlante sui rapporti standardizzati di mortalità per tumore: il tasso non è tale da giustificare eccessive agitazione. Non c’è un livello alto, al contrario, è in linea con il resto della provincia di Bari e con il rapporto 1998-2004 (in basso, a fine articolo). Il quinquennio 2000-2005 segue grossomodo questa tendenza.
I dati sono stati ufficializzati lo scorso anno durante un convegno, dall’assessore regionale alla Sanità, grazie ai quali si è ricomposto un atlante, una mappa per località e aree di riferimento. “Gli unici che hanno valore scientifico” – fa notare Onofrio Resta.
Guardiamo le mappe dell’intera regione Puglia (in basso, a fine articolo). In dettaglio, la freccia rossa indica i confini del comune di Turi delimitanti un’area dal colore verde chiaro per le femmine, verde scuro per i maschi. Il verde è l’ultimo nella legenda; quindi in proporzione alla gravità, rispetto al tassello rosso, denota un livello di allerta molto basso.
C’è anche il dato atteso e quello reale effettivo, che è sempre inferiore alle aspettative: il dato atteso per le donne decedute a causa del cancro è pari a 72 unità, i morti effettivi non vanno oltre 62; per il sesso maschile il rapporto è pari a 114 morti attese su 82 effettive.
Grave invece, la situazione nei grossi centri come Bari, Foggia, Taranto, Corato, Trani; nel Salento il tumore uccide molti maschi, e lì la situazione è piuttosto inquietante.
COLON-RETTO INTESTINO - Le vittime del cancro a Turi soffrono in linea di massima al colon-retto e intestino. In quei casi particolari il tasso aumenta. Lo denuncia lo stesso professore. Una spiegazione plausibile va ricercata nelle abitudini alimentari, sicuramente scorrette e condizionate dal consumo eccessivo di carboidrati troppo raffinati. Di riflesso viviamo la piaga che sta affliggendo un po’ tutta l’Italia e i paesi del Mediteranneo: l’alimentazione è il vero dramma sociale.
L’aumento di mortalità e malati da tumore al colon-retto e intestino si incrocia quindi, con l’elevato rapporto di mortalità da diabete mellito. “E’ una giusta relazione – dice Resta – che aggrava la questione alimentare e le abitudini scorrette”.
BPCO E FITOFARMACI – “Sono in corso degli studi più approfonditi sull’effettiva attinenza tra l’uso di fitofarmaci in agricoltura e i tumori” – rassicura il pneumologo turese. Altro problema è
Forse non c’è un rapporto diretto tra l’impiego dei fitofarmaci, pesticidi in campagna, ma non si può escludere a priori: “in genere i contadini fumano eccessivamente. Ma l’esposizione professionale alle sostanze chimiche c’è e colpisce in maniera sorprendente anche le donne. Staremo a vedere cosa verrà fuori dagli studi”.
CIBI DA EVITARE PER UNA ALIMENTAZIONE CORRETTA:
Carboidrati raffinati: pane bianco, farine bianche, zucchero bianco, biscotti, pasticcini, bevande gassate e zuccherate, gelati e dolci in generale.
Grassi saturi: alcuni formaggi, burro, parte grassa della carne, olio di palma e di cocco.
CARBOIDRATI RAFFINATI E OBESITA’:
L' alimentazione ricca di carboidrati raffinati, poveri di fibre, stimola in modo rapido e massivo la secrezione di insulina e provoca obesità tramite questo meccanismo: più carboidrati raffinati producono più alti livelli di glicemia, che a loro volta stimolano il pancreas a secernere più insulina, l'insulina a sua volta provoca dopo poche ore ipoglicemia e ancora fame. Succede che anche una dieta a 800 calorie al giorno, però ricca di carboidrati raffinati, può in questo modo provocare obesità.
Più una persona mangia carboidrati raffinati e più ha fame, rischiando l’obesità.
RAPPORTI STANDARDIZZATI DI MORTALITA' PER TUMORE, PER COMUNE. PUGLIA. FEMMINE. ANNI 1998 - 2004
RAPPORTI STANDARDIZZATI DI MORTALITA' PER TUMORE, PER COMUNE. PUGLIA. MASCHI. ANNI 1998 - 2004
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