Il ritorno di Vito Lenato? “Ma c’è chi spera in un ritorno da assessore esterno. Parlo di Vito Lenato. Ti assicuro che se succede, il comizio lo faccio il giorno di Natale… e mi prendo una trentina di querele come minimo… e non sto scherzando!”. È con queste parole che veniamo a conoscenza della voce circolata in settimana, che vedrebbe l’ex assessore al bilancio, Vito Lenato, rientrare “dalla finestra” tra i corridoi della casa comunale. Diceria avvalorata, secondo qualcuno, dal fatto che lo stesso Lenato abbia assistito, insieme ad altri cittadini, agli ultimi Consigli comunali. Secondo i rumors, anziché tornare a ricoprire il ruolo di assessore al bilancio, Lenato potrebbe invece prendere le deleghe al sociale, ad oggi nelle mani dell’assessore Caldararo. La notizia, tuttavia, è stata prontamente smentita da fonti vicine sia all’ex assessore che a Impegno per Turi. Lenato, infatti, continuerebbe a “lasciar spazio” agli altri consiglieri di Impegno per Turi; inoltre, la sua presenza al posto della Caldararo sarebbe improbabile nel rispetto delle cosiddette “quote rosa”: in Giunta, infatti, dovrebbe essere garantita la presenza di almeno due donne. Certamente, ci viene confidato, gli verrà riconosciuto un ruolo importante all’interno del suo movimento: “Diciamo che sarà il prossimo coordinatore di Impegno per Turi” – ipotizza qualcuno.
Il rimpasto di Giunta dopo Natale? La diceria smentita sul rientro di Lenato in qualità di assessore al sociale, accende però una piccola curiosità: perché – secondo i rumors – Vito Lenato non avrebbe dovuto riprendere il suo precedente ruolo, ma andare ad occuparne un altro? Come risposta a questa domanda, sono fioccate come neve tante ipotesi: quella che ci è stata riferita da più di qualche voce, è l’idea secondo la quale l’assessorato della Caldararo avrebbe ormai i giorni contati. Da qui si è giunti addirittura a supporre un rimpasto di Giunta dopo Natale, che vedrebbe cambiare tre su cinque assessori e pure la carica di vicesindaco: l’unico certo di salvezza sarebbe, sempre secondo alcuni, Giuseppe Tardi, sia per l’importanza della sua delega, sia perché giudicato “uno tranquillo”, nonostante il suo assessorato sia stato più volte definito da qualche personalità politica “illegittimo”. Tuttavia nessuno conferma, anzi una secca smentita ci viene dal segretario del Pd, Giuseppe Gravinese, il quale ci spiega che nulla sembra essere cambiato da qualche mese fa e che la verifica politica si avrà solo a metà mandato: i due assessorati ad oggi nelle mani del Partito Democratico (quello di Tardi e della Caldararo), tali rimarranno fino a fine 2016.
A Sel e Rifondazione Comunista non interessano le deleghe. Ora torniamo a “romanzare” sulla questione della lettera “privata” al sindaco e del seguente comunicato pubblicato a mezzo stampa di Sel e Rifondazione. Da entrambi i partiti apprendiamo che non interessa nulla circa la questione “delle deleghe, delle tessere, degli indipendenti che smettono di esserlo”. “Il punto principale è far le cose bene per il paese e i cittadini” – ci spiega Fabrizio Resta, segretario di Sel. Si chiederebbe dunque al sindaco di far funzionare meglio alcune questioni “sia dal punto di vista del metodo che dell’organizzazione”. Abbiamo chiesto a Resta cosa ciò significhi nel concreto e ci ha fatto degli esempi: dalla messa in maggiore risalto delle priorità al miglioramento della collaborazione tra i vari amministratori, fino ad un controllo più “pressante” sui capisettore, tra le altre cose. Ai fini pratici, insomma, per loro che ci sia questa giunta o un’altra non cambierebbe nulla: l’importante è che si lavori. Eppure, ci risulta difficile non “romanzare”, visti i toni dell’ultimo comunicato stampa e comprendendo che due partiti della coalizione di maggioranza lamentano un lavoro non ottimale, indipendentemente da chi o cosa esso possa essere dipeso. “Se c’è stato il freno a mano fino ad ora ci può stare. Ma se continuerà ad esserci, non andrà bene” – conclude Resta.
Gravinese sulla vicenda. “Di tutto quello che sta succedendo – spiega il segretario del Pd, Giuseppe Gravinese – non ho contezza e non ne ho capito neanche i motivi. Sono rimasto alla programmazione fatta con i partiti e il sindaco chiusa un mese fa” (quando Spada rimise le deleghe), rimandando la verifica politica a metà mandato. “Quando c’è un problema deve essere portato nella maggioranza - rimprovera - ma dato che ciò non è stato fatto, secondo me non c’è nessun problema”. E aggiunge: “Né ufficialmente né ufficiosamente sono stato contattato per avere richieste, nuove proposte o per formulare nuove strategie”.
Insomma, per noi poveri mortali, la nebulosa politica si fa sempre più fitta. Che lo spirito natalizio e l’anno nuovo ci portino una maggiore consapevolezza della realtà (visto che non la capiamo) e che la nostra fantasia di romanzieri si possa attenuare, per il bene di Turi.
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ORA SIAMO AL 2020 e mi imbatto casualmente in questo ar... - “Mappare Turi è una prior...
In tutto questo marasma riusciremo a sistemare la nostr...
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p.s. non c'è mai stata negli ultimi 30 anni amministrazione peggiore!!!